Ho riflettuto un pochino
questo weekend. Conoscendomi, devo avere delle scadenze per mettermi a
cucinare, fotografare e scrivere ricette per questo blog. Altrimenti tendo a
tralasciarlo per altre cose che considero più urgenti: quelle che mi aiutano a
pagare la rata dell'iPad per esempio! :p
Quindi, mi sono data una
scadenza, ogni due lunedì posterò qui una ricetta senza carne, per sostenere
l'iniziativa Meatless Monday o Meat Free Monday - Lunedì Senza Carne - che sta
prendendo sempre più piedi nella blogosfera, soprattutto in quella Statunitense
e Britannica. Farlo ogni lunedì mi sembra un po' troppo impegnativo! Andiamo
per gradi direi, no? ;) Allora, a iniziare da quest'anno (di cavallo), cercherò
di mantenere la promessa che, mal che vada, avrete due ricette vegetariane al
mese. Potrebbe andare?
Bene, allora
iniziamo con questa ricetta di fideuá de verduras che è già stata pubblicata
nell'edizione invernale di Bontât. Cliccate pure il link accanto per sfogliare
e scaricare gratuitamente le prime due edizioni di questa rivista ideata da
Giulia e realizzata assieme ad altre amiche blogger: Alessandra, Chiara,
Micaela e Valentina, delle quali ho parlato più volte in occasione degli eventi
Friuli DOC e Ein Prosit.
Fideuá è un piatto tipico della zona costiera Valenciana, più precisamente
della città di Gandía, dove tutt'ora gli è dedicato un concorso annuale. Prende
il nome dalla parola fideu che vuol
dire pasta o vermicelli in Valenciano. I vermicelli sono cotti in una padella
piatta e larga con un bordo basso che si chiama paellera, la stessa che si usa, appunto, per fare la più famosa
paella. Anche il procedimento della preparazione è il medesimo.
Su dice che la fideuá fu creata negli anni 30 dalla disperazione di un
cuoco di bordo, Gabriel Rodríguez Pastor, e del suo aiutante, Juan Bautista
Pascual. Al loro patron piaceva molto arroz
a banda (riso cotto con il brodo di pescato, simile alla paella) che
solitamente gli preparavano, al punto che non rimaneva mai nulla per i
lavoratori. Un giorno, per dispetto, cambiò il riso con i vermicelli sperando,
così, che il piatto sarebbe piaciuto di meno. Ma il trucco non funzionò e la
fama della fideuá, successivamente, si diffuse quasi come quella della sorella
maggiore, la paella.
Nella fideuá solitamente si mettono i crostacei e i pesci a polpa bianca,
qui avrete la versione vegetariana. Visto il breve tempo di cottura,
sicuramente è un piatto salvavita, potrete sfamare tanti ospiti senza dover
stare tutto il giorno in cucina!
Per 3 porzioni
180 gr capellini spezzati
1 peperone rosso
100 gr fagiolini
1 pomodoro ramato
1/4 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino colmo di paprica affumicata (Pimenton de la Vera)*
0,03 gr zafferano in pistillo
Olio extra vergine di oliva
Sale
Brodo vegetale:
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla
1,5 l acqua circa
Sale grosso
Preparate il brodo vegetale mettendo tutti gli ingredienti in una pentola a
fiamma media, con l'accortezza di mettere il sale solo quando l'acqua avrà
preso il bollore. Abbassate la fiamma e tenetelo sempre caldo con una fiamma
bassa per non farlo evaporare troppo. Può darsi che non vi occorra tutto il
brodo, è sempre meglio averne di più.
Mettete lo zafferano in ammollo con mezzo mestolo di brodo. Tritate l'aglio
e la cipolla finemente. Private il pomodoro dalla buccia e dai semi, quindi
tagliatelo a minuscoli dadini.
Dividete il peperone a metà, levate il torsolo, i semi e i filamenti
bianchi. Tagliate a dadini di 1 cm circa. Per dare un tocco Natalizio potete
anche tagliarlo con un taglia biscotti a forma di stellina. Se non digerite
bene il peperone, volendo, potete precedentemente sbucciarlo con l'aiuto di un
pelapatate. Successivamente, tagliate i fagiolini a bastoncini di 1 cm circa.
Prendete una padella piatta di ferro o di inox con un diametro di 30 cm
circa. Scaldate un po' di olio, sufficiente per velare il fondo della padella e
fate appassire dolcemente la cipolla e l'aglio.
Unite i fagiolini assieme a un pizzico di sale e rosolate per un paio di
minuti prima di aggiungere il pomodoro, il peperone e la paprica affumicata.
Salate leggermente di nuovo e rosolate per altro paio di minuti. Aggiungete
mezzo mestolo di brodo se vedete che le verdure stanno iniziando ad attaccarsi
e le cipolle stanno dorando un po' troppo.
Distribuite i capellini spezzati omogeneamente su tutta la superficie della
padella. Versate lo zafferano ammollato e aggiungete abbondante brodo fino a
coprire i capellini di un centimetro di altezza.
Scuotete la padella, senza alzarla dalla fiamma, facendo un movimento
circolare per distribuire meglio le verdure e i capellini. Lasciate a cuocere a
fiamma media fino a quando il brodo sarà assorbito del tutto dalla pasta. Ci
vorranno circa 5 minuti, ma dipende molto dalla grossezza della vostra pasta.
Assaggiate e valutate se vi piace la consistenza. Aggiungete ancora un filo
di brodo se pensate sia ancora troppo al dente e proseguite fino a quando il
liquido si sarà assorbito di nuovo.
Spegnete la fiamma, coprite la padella con un coperchio o un canovaccio
pulito e inumidito e lasciate la fideuá a riposare per circa 10 minuti prima di
servirla.
Note:
Come già accennato, potete usare la stessa ricetta per preparare la paella.
Avrete però il bisogno di più brodo e più tempo per la cottura. Il riso usato
per la paella è a chicco tondo, di una varietà che si chiama Bomba. Il riso
originario nostrano è un buon sostituto.
La buona riuscita della fideuá e della paella si giudica dalla crosta,
detta socarrat, che si crea sul fondo
della padella. Dev'esserci per dare un sapore leggermente tostato ma non
troppo; altrimenti saprà di bruciato.
*Pimentón de La Vera è una
paprica affumicata D.O.P. della zona La Vera in Extremadura; fondamentale nella
cucina spagnola per preparare tante pietanze della tradizione, incluse la
paella e la fideuá. Si vende solitamente in latta o in un sacchetto di tessuto
ed è disponibile in tre gradi di intensità; dulce (dolce), agrodulce (media) e
picante (piccante). In Italia non è ancora molto diffusa ma si può trovare con
facilità on-line.
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