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giovedì 29 settembre 2011

Dolci Bocconcini alle Mandorle e Canditi


Allora, è arrivato il momento che Laura ha aspettato con tanta pazienza da due mesi!!! ;p Ecco finalmente la ricetta dei dolcetti che ho portato a casa di Carola per il pranzo al pescheto. A dire la verità, mi ero ispirata al M'hanncha, un dolce tipico marocchino ripieno di mandorle a forma di serpente, ma poi non sono riuscita ad arrotolarlo senza spezzare tutto. Alla fine ho deciso di trasformarlo in "salsicciotti"! :D
Allora, vi dico già subito che tra gli ingredienti ci sarà una spezia rara di difficile reperibilità ma sono riuscita a trovarla qui a Udine!!! :D Ho scoperto che a pochi passi da casa mia esiste un'azienda importatrice di droghe (legali!) del mondo e fornitore di vari negozi chic, tra cui Abitare il Thempo; un grazioso negozio di tè, spezie e sali pregiati in Piazza Matteotti (a.k.a. Piazza San Giacomo, a.k.a. Piazza delle Erbe) via delle Erbe.
Questa spezia si chiama fava tonka e siate pronti a lasciare la paga di circa 3 ore di lavoro da dipendente per comperare un barattolo di 200 gr (circa) di questa meraviglia. E' un investimento, ma non ve ne pentirete! Questa fava va usata con parsimonia come la noce moscata e la dovete grattugiare sul momento. Secondo il mio naso ;), questa unica spezia racchiude in sé i profumi di vaniglia, cacao e noce moscata con un sentore di pepe di Giamaica (Pimento) e un leggero accenno di chiodi di garofano. In mancanza di questa fava, usate un pizzichino di ogni spezia sopraelencata.

per 12 rotoli (60 pezzi di dolcetti circa)

1 pacco di 500 gr di pasta filo (12 fogli)
2 uova intere
200 gr di zucchero a velo
200 gr di burro ammorbidito
200 gr di farina di mandorle o mandorle pelate ridotte in farina
100 gr di farina 00, setacciata
1 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio
1/2 fava tonka, grattugiata sul momento
30 gr circa scorza di arancia candita, tagliata a dadini
30 gr circa di zenzero candito / sciroppato tagliato a dadini
125 gr di burro sciolto, per imburrare la pasta filo

per la bagna
150 gr di miele d'arancio
150 gr di acqua

per la guarnizione
50 gr di scaglie di mandorle tostate

Per prima cosa, togliete la pasta filo dal freddo se l'avete conservato in frigorifero. Dovete portarla alla temperatura ambiente prima di srotolarla e lavorarla per evitare che si spacchi.
In una bastardella amalgamate con una frusta le uova e lo zucchero, non serve che li montiate. Anzi, più aria incorporate all'impasto, maggiore sarà il rischio che i vostri rotoli scoppino. Quindi, amalgamate anche il burro ammorbidito.
Successivamente, con l'aiuto di una spatola, unite la farina di mandorle, la farina 00, l'acqua di fiori d'arancio, la fava tonka e i canditi.
Trasferite questa crema in una tasca da pasticciere (sac à poche) con una bocchetta tonda e larga (Ø 14 mm), per facilitarvi il lavoro di farcitura.
Srotolate la pasta filo e prendetene 1 foglio e pennellatelo di burro sciolto. Intanto, coprite gli altri fogli con un panno umido per evitare che si secchino.
Ponete 2 strisce del ripieno a circa 3 cm dal bordo inferiore della pasta filo imburrata, arrotolate e chiudetela a modo di busta, come uno strudel per intenderci. Pennellate la superficie con altro burro e bucherellate con una forchetta.
Continuate il procedimento per gli altri 11 piccoli strudel e trasferiteli in due placche da forno, in modo che non si appicchino.
Cuocete a 200°C (ventilato) fino alla doratura, ci vorranno circa 10-12 minuti. Nello stesso momento potete anche tostare le mandorle a scaglie in un'altra placca per un minuto.

Nel frattempo, preparate lo sciroppo di miele per la bagna. Versate i due ingredienti in un pentolino e cuocete fino a quando il miele si è diluito e l'acqua arriva al bollore.
Versate questo sciroppo sui vostri rotoli mentre sono ancora caldi e cospargeteli di mandorle tostate.
Tagliate a tocchetti e servite tiepidi o freddi assieme a una bella tazza di tè.

Ora, se vi posso dare un consiglio ;)), questi rotoli si sposano meravigliosamente con il tè Earl Grey Yin Zhen di Dammann Frères che potete acquistare alla singolare Illyteca a Trieste. Vi assicuro che ne vale il viaggetto!

martedì 17 maggio 2011

Torta Marocchina alle Arance e Cardamomo


Abbiate fiducia, gli indirizzi di churrerías arriveranno! Se volete, potete già prenotare il volo per Siviglia, poi vi darò le dritte! ;) Intanto, prima che spariscano del tutto le arance dal mercato, vi passo una ricetta di una torta marocchina fatta con mandorle e semolino. Questa torta è più buona mangiata il giorno dopo. Trattandosi di una torta sciroppata, più lasciamo che lo sciroppo penetri, meglio è; altrimenti potrebbe risultare un po' secca. Ovviamente, non potete abbandonarla per una settimana a giacere in cucina.

per 8-10 porzioni

115 gr di burro ammorbidito + altro per ungere
100 gr di zucchero di canna, per la torta
100 gr di zucchero semolato, per lo sciroppo
2 uova
3 grosse arance biologiche/ non trattate, la scorza grattugiata e il succo
175 gr di semolino + altro per infarinare
100 gr di farina di mandorle
10 gr di lievito per dolci in polvere
1 cucchiaino di acqua di fiori d’arancio (facoltativo)
3 bacche di cardamomo
2 vasetti da 170 gr di yogurt greco al naturale, per servire

Lavorate il burro, la scorza di arance e lo zucchero di canna con un mixer fino a quando sarà spumoso e lo zucchero sarà disciolto. Incorporate le uova uno alla volta e infine, se la usate, l’acqua di fiori di arancio.
Successivamente, unite anche il semolino e la farina di mandorle con una spatola o, se usate sempre il mixer, usate la velocità bassa.
Ungete e infarinate con il semolino uno stampo rotondo di 24 cm di diametro circa e versateci il composto.
Infornate a 170°C (forno ventilato) per 15-20 minuti fino a quando la torta sarà dorata. Inserite uno spiedino di bambù o un coltello al centro di essa, se la torta è cotta, dovrebbe risultare asciutto.

Nel frattempo, potete preparare lo sciroppo. Mettete il succo di arance (300 ml circa) e lo zucchero semolato in un pentolino assieme alle tre bacche di cardamomo (leggermente schiacciate).
Fate ridurre il tutto a fuoco dolce fino a quando avrà una consistenza sciropposa.

Quando la torta sarà pronta, bagnatela con 2/3 dello sciroppo e conservate l’atro 1/3 per la presentazione. Servite la torta a spicchi con una cucchiaiata di yogurt e un giro di sciroppo.

martedì 5 aprile 2011

Couscous Tostato con Tagine di Vitello e Verdure


Questa ricetta vi sembrerà complicata solo perché la lista degli ingredienti è più lunga del solito, in realtà, sono solo le tante spezie usate per fare questo piatto. Il procedimento in sé è semplice, dovete solo mettere tutti gli ingredienti in una casseruola e lasciare che il tutto cuocia a fuoco lento.
Non vi preoccupate, queste spezie non sono di difficile reperibilità. Ormai potete trovarle tutte nei grandi supermercati. Sarebbe meglio comperarle in grani per poi tostarle e ridurle in polvere all'ultimo momento, così otterrete il massimo delle loro proprietà. Per praticità, vi concedo l'uso di quelle in già polvere. Le spezie, a mio avviso, sono un buon investimento in cucina. Sono economiche, perché le comprate una volta sola e, se conservate bene, durano per un paio di anni. Solo con una spolverata potete dare altre dimensioni ai vostri piatti.
Tagine (o tajine) è un tegame marocchino di terracotta poco profondo con un coperchio a forma di cono. La parola si usa anche per lo stufato di carne e/o di verdura cotto in questo tegame. Se desiderate possederlo, lo trovate in quella grande catena svedese senza la quale non possiamo vivere. ;o) Altrimenti, va benissimo anche qualsiasi casseruola di terracotta o di acciaio con il fondo pesante.
Originariamente, viene usata spesso la carne di montone e quella di agnello, ma potete usare quella che vi piace di più, tranne, direi, la carne di maiale. Se siete vegetariani potete fare questo stufato solo con le verdure, tradizionalmente si usano 7 tipi ma, anche qui, potete variare. Solitamente, uso quelle di stagione e quelle che resistono a una cottura lunga.

per 3-4 persone

Tagine di vitello
250 gr di vitello
1 limone
2 carciofi
3 carote
1/2 sedano rapa
5-6 olive greche
15 gr di uvetta
una manciata di coriandolo fresco/ prezzemolo
2 cm di zenzero, grattugiato
2 spicchi d'aglio, tritato
1/2 cipolla, tritata
1 peperoncino (facoltativo)
1 stecca di cannella
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di paprica, in polvere
1 cucchiaino di cumino, in polvere
2 cucchiaini di semi di coriandolo, in polvere
1 cucchiaino di curcuma in polvere
olio extra vergine di oliva
2 l di acqua circa
pepe sale

Scaldate un po' di olio a fuoco basso in una casseruola, una quantità sufficiente per coprire il fondo, e fateci stufare l'aglio, la cipolla e lo zenzero.
Quando la cipolla sarà trasparente, aggiungete tutte le spezie e lasciate soffriggere finché sentite il profumo.
Aumentate il fuoco e unite il vitello, precedentemente tagliato a bocconcini di 2x3 cm circa. Fate caramellare leggermente la parte esterna della carne, quindi, salate e pepate. Coprite di acqua e cuocete con il coperchio.
Mondate i carciofi, tagliateli in 4 spicchi ciascuno, togliete la "barba" e immergeteli nell'acqua acidulata con il succo di limone. Uniteli allo stufato quando arriverà alla bollitura e continuate la cottura a fuoco lento.
Sbucciate il sedano rapa e tagliatelo a cubetti grandi come i vostri bocconcini di vitello. Pelate le carote e tagliatele a rondelle spesse un 1 cm circa. Aggiungete queste verdure al tagine a circa 30 minuti dalla fine di cottura, assieme alle uvette.
Quando la carne sarà quasi tenera, unite anche le olive snocciolate. Finite di cuocere sempre a coperchio chiuso. Il vitello dovrebbe essere tenero e le verdure dovrebbero essere cotte ma ancora leggermente croccanti.
Non fate restringere troppo il liquido, perché questo "brodo" ci serve per bagnare il couscous. Il risultato finale dovrebbe sembrare un minestrone, per intenderci. Ci vogliono circa 1,5-2 ore di cottura.

Couscous tostato
1 bicchiere di couscous istantaneo
1 bicchiere di acqua
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale

Scaldate l'acqua in un pentolino. Quando arriverà alla bollitura, salatela e aggiungete l'olio.
A parte, tostate il couscous in una padella fino ad avere un colore dorato. Tenete il fuoco basso e cercate di girare spesso in modo che la doratura sia omogenea. La tostatura, a mio parere, conferisce un gusto "nocciolato" al couscous e, in questo modo, rimarrà anche più sgranato.
Togliete il couscous dal fuoco, versate l'acqua e mescolate. Coprite con il coperchio e lasciate che l'acqua sia assorbita del tutto dal couscous. Lasciate chiuso a parte per circa 15 minuti.
Trascorso il tempo, trasferite il couscous in un'ampia ciotola e sgranatelo con le mani o con l'aiuto di una forchetta.
Dividetelo nei vari piatti fondi e versateci sopra il tagine di vitello. Infine, cospargete con una manciata di prezzemolo o coriandolo tritato.