venerdì 29 aprile 2011

Leggermente Fuori Tema (e Fuori Tempo)


Eccomi qua! Tranquilli, non sono andata in letargo per essere arrivata seconda al talent del Gambero Rosso! :) Sono solo un pò indaffarata e non sono riuscita a preparare nulla per il blog. Eh sì, ahimè, non ho vinto. :(( Quindi, niente programma televisivo per me, ma presto potrete vedere quello di Matteo. Ha portato a casa lui il premio e sono serena: ha vinto un amico degno del titolo. La Scuola 2 comunque è stata una bellissima esperienza che mi è servita molto dal punto di vista personale e professionale.
Non ho perso. Per me è stata, in ogni caso, una vittoria ed è un passo avanti verso la direzione nella quale mi piacerebbe andare. Se avessi vinto invece di fare un passo, ne avrei fatti due, ma va bene così! ;p Ho sempre cercato di giocare per vincere e di dare il meglio di me. Certo, ci sono certe cose che vorrei cancellare e dimenticare, tipo la pasta ripiena! ;) Ma, considerando lo stato emotivo di una competizione e i limiti che avevamo, sono soddisfatta. Torno a casa orgogliosissima di essere arrivata fino alla finale con il 9 dallo chef Gennaro Esposito in tasca!!!
Qui sotto potete guardare il video dell'ultima puntata. Se volete guardarle tutte, potete andare qui e qui, dove Francesco, uno dei concorrenti (è quello col basettone), ha raccolto tutto.


Puntata 12 from komu on Vimeo.

Colgo l'occasione per ringraziare, innanzitutto, tutto lo staff del Gambero Rosso TV: Stefano, Marco T., Stefania, Francesca B., Bianca, Sara, Laura, Emanuela, Nadeek, Vincenzo, Carla, Enrica, Consuelo, Cristiano, Marco A., Pina, Fulvio, Leonardo, Mario, Alessandro, Lorenzo e Fabio, che ci ha regalato il disegno della semifinale qui sopra. Spero di non aver dimenticato nessuno! Siete davvero una super squadra e ci avete fatti sentire a casa fin da subito. Per tanti di noi, il ritorno alla "normalità" è stato traumatico! Forse anche perché a casa il cuscino non è così morbido come quello di un albergo a 4 stelle! ;o))
Ringrazio la giuria, Francesca Riganati e Allan Bay, dai quali ho ricevuto molti consigli professionali, ne farò sicuramente tesoro. Infine, grazie davvero di cuore una delle persone più generose che abbia mai conosciuto, il SuperChef Igles Corelli. Posso riprovarci con La Scuola 3, per caso? ;D

Un ringraziamento speciale vorrei farlo allo chef Diego Tassi della Civiform, per aver creduto in me. Anche grazie a lui ora posso cominciare a occuparmi professionalmente del meraviglioso mondo della cucina. Sono lieta di comunicarvi che stasera inizio la mia classe di Cucina Etnica presso, appunto, Civiform di Cividale! :D Ormai è tardi per iscrivervi per questo giro, ma se volete, potete fare sempre la pre-iscrizione on-line. Se siete in tanti, chi lo sa, magari si farà un secondo ciclo! :))

Al prossimo post! Sì, scriverò una nuova ricetta! ;))

mercoledì 20 aprile 2011

Gulai Kambing (Stufato Speziato di Agnello)

Fra poco sarà Pasqua! Se non sapete ancora come cucinare il vostro agnello, vi propongo questo stufato speziato dell'Isola di Giava che si chiama Gulai. Così magari sorprendete i vostri commensali con una cosa insolita. Come tante carni in umido, anche questo ha un procedimento semplice. Basta inserire tutti gli ingredienti in una casseruola e lasciare che il tutto cuocia a fuoco lento. Nel frattempo potete cucinare le altre pietanze o mettere a posto la casa, prima che arrivino gli ospiti. Con gli stufati indonesiani, però, ci sarebbe questa parte noiosa: dovrete tirare fuori dalla dispensa quasi tutte le spezie che avete, dosarle e ridurle poi ad una pasta, possibilmente con un mortaio. Per praticità, chiuderò un occhio se usate lo sminuzzatore! ;o) Ho fotografato gli ingredienti secchi per aiutarvi a riconoscere quelli più particolari.


per 4 persone

500 gr di agnello, tagliato in piccoli pezzi
400 ml di latte di cocco (lo trovate in latta o in tetrapak)
20 gr di pasta di tamarindo (ammollata in acqua tiepida)
2 noci di candela (in alternativa, 6 mandorle pelate o 4 noci di macadamia)
3 cm di zenzero fresco
2 spicchi d'aglio
2 scalogni + 1 altro per gli anelli fritti
1 peperoncino
1 stecca di cannella
3 chiodi di garofano
2 baccelli di cardamomo, leggermente frantumati
3 foglie di kaffir lime (in alternativa, la scorza di mezzo lime)
2 cucchiaini di curcuma in polvere (o 3 cm di quella essiccata)
1 cucchiaino di fieno greco
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di semi di finocchio
2 cucchiaini di semi di coriandolo
sale
2 l di acqua circa
olio di arachidi (vegetale)
1 lime

Tostate le ultime quattro spezie nell'elenco (il fieno greco, il cumino, i semi di finocchio e i semi di coriandolo). Quando saranno leggermente dorate e profumate, riducetele in polvere con un mortaio, assieme al sale. Aggiungete le noci di candela e frantumatele con il pestello.
Sbucciate e tagliate in pezzi piccoli lo zenzero fresco, l'aglio e gli scalogni. Quindi, uniteli alle spezie nel mortaio e continuate a pestare fino a quando avrete una pasta quasi liscia. Dovrebbe sembrare un pesto, per intenderci.
Scaldate un filo di olio in una casseruola e fateci stufare a fuoco basso il pesto di spezie. Quando sarà profumato e traslucido, unite le altre spezie rimanenti che avete lasciato integre (vedete quali sono nella foto) e continuate a soffriggere.
A questo punto, alzate la fiamma e unite i pezzi di agnello e fate dorare le superfici. Successivamente, versate 2 litri di acqua circa, fino a coprire i pezzi della carne. Appena l'acqua prende il bollore, coprite la casseruola e continuate la cottura a fuoco lento, tendente a lentissimo. L'acqua deve solo sobbollire dolcemente.
A circa mezz'ora alla fine della cottura, unite l'acqua del tamarindo, la curcuma e il latte di cocco. Dovrete cucinare l'agnello fino a quando la carne sarà tenerissima e si staccherà facilmente dalle ossa. Ci vorranno circa due ore.
Servite caldo con qualche goccia di succo di lime e riso Thai al vapore decorato con degli anelli di scalogno fritti.

martedì 19 aprile 2011

Fuori Tema

Oggi niente ricetta e non parlerò di cibo. Dopo giorni che non ho dormito, oggi sono stracontenta!!! ;) E volevo condividere questa mia gioia immensa anche con voi. Dopo litri di lacrime, un anno e mezzo di fatica, 3 fogli rosa, 2 esami di pratica e ben QUATTRO esami di pratica, da stamattina sono ufficialmente una NEOPATENTATA!!!!! :D Sì, l'ho presa tardissimo, però ne sono orgogliosissima lo stesso! Oggi ho vinto una mia grandissima paura! Dovete sapere che per me questa è una grande vittoria poiché non so nemmeno andare in bici! Beh, un pochino sì, ma a zig zag! ;p
Ecco, per oggi, è tutto qui! Ora che non ho più le farfalline nello stomaco, abbiate ancora un po’ di pazienza, arriveranno anche dei post con nuove ricette!

venerdì 15 aprile 2011

Pancake di Ricotta con Banane Caramellate


Visto che nel weekend non dovete correre, perché non dedicare una mezz'oretta in più per prepararvi qualcosa di più interessante, invece di mangiare i soliti tristi biscotti? Questi pancake sono perfetti per una tarda colazione di domenica mattina, magari consumati in terrazza con una bella tazza di caffè latte, un bicchiere di spremuta e, perché no, il giornale in mano.
In questa mia versione ho usato la ricotta per avere dei pancake più soffici che rimangono morbidi anche il giorno dopo. In questo modo evito anche di usare il burro o l'olio nell'impasto, visto che i suoi accompagnamenti solitamente non sono proprio dietetici. Quello ideale sarebbe lo sciroppo d'acero, che potete trovare nei negozi di prodotti biologici o nei grandi supermercati. Purtroppo, questo sciroppo non costa poco, in mancanza, va bene anche il miele.
Non ho scritto la ricetta in grammi bensì in cucchiai. Immagino che nessuno abbia voglia di prendersi la bilancia per misurare gli ingredienti appena si sveglia. In più, le dosi sono abbastanza facili da ricordare, anche per una mente ancora assonnata.

per circa 3 persone (10-12 mini pancake)

Banane caramellate
3 banane
una noce di burro
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 pizzico di cannella

Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente a fuoco basso. Quando sentite lo sfrigolio, unite le banane precedentemente tagliate a rondelle di 1 cm circa. Quindi, cospargete di zucchero di canna e di cannella. Lasciate che lo zucchero si sciolga e si caramellino.
Infine, girate le banane per far dorare anche l'altro lato. Se vi sembra che lo zucchero si stia restringendo troppo, potete aggiungere un goccio di acqua per evitare che il caramello si bruci.

Pancake di ricotta
1 vaschetta di 100 gr di ricotta
1 uovo
5 cucchiai rasi di zucchero semolato
5 cucchiai di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
un pizzico di bicarbonato
5 cucchiai di latte
olio vegetale
sciroppo d'acero

Rompete l'uovo su un'ampia ciotola, unite la ricotta e lo zucchero. Amalgamate bene con una frusta finché lo zucchero si è sciolto.
Setacciate la farina assieme al bicarbonato e il lievito e incorporate al composto di uova. Infine, versate il latte e mescolate il tutto per avere un impasto liscio e denso.
Ungete leggermente una padella antiaderente con l'olio e asciugate l'eccesso con un pezzo di carta da cucina piegato in 8. L'olio deve solo "velare" la superficie della padella. Quindi, scaldatela a fuoco basso.
Quando la padella sarà calda, versate un cucchiaio e mezzo del composto e appiattitelo leggermente. In una padella di circa 30 cm di diametro dovreste riuscire a far stare 2-3 pancake.
Quando vedete che i bordi si stanno rassodando e al centro cominciano a formare delle bolle, girateli e continuate la cottura dell'altro lato per 1 minuto circa.
Ripetete l'operazione fino all'esaurimento dell'impasto, passando la padella ogni volta con la carta da cucina unta.
Servite con le banane caramellate e un giro (o due) di sciroppo d'acero.

martedì 12 aprile 2011

Polpettine di mozzarella con carpaccio di zucchina e salsa di ricotta


Dopo la palla di Mozzarella con sorpresa dello Chef Rosanna Marziale, qualsiasi altro piatto sarebbe stato comunque banale. Come le era venuta in mente di fare un ripieno in quel modo??? Se avete perso la puntata, potete vederla qui, poiché le parole non bastano! ;)) Infatti, per il terrore di non essere all'altezza, i nostri piatti sono risultati poi "piatti". Anche se, devo ammettere che uno o due punti in più per queste mie polpettine li avrei graditi! ;D

per circa 20 polpette

2 x 125 gr di mozzarelle fresche
4 cucchiai di pangrattato + altro per impanare
farina 00
farina di polenta fioretto
1 uovo
10 g di pinoli, tostati
15 g di uvetta, ammollata in acqua tiepida
una manciata di prezzemolo, tritato
una punta d'aglio, tritata (facoltativa)
2 zucchine
100 gr di ricotta
latte
olio extra vergine di oliva
olio di arachidi, per friggere
sale
pepe

Tritate finemente le mozzarelle con un coltello e trasferitele in una ciotola capiente. Aggiungete i 4 cucchiai di pangrattato, l'aglio, i pinoli, l'uvetta e il prezzemolo. Quindi, salate e pepate. Amalgamate e cercate di compattare il composto. Formate delle polpettine di 2,5 di diametro circa. Inumidite leggermente le mani per evitare che si appiccichino.
Passate le polpettine prima nella farina 00, poi nell'uovo sbattuto e infine nella miscela di 60% pangrattato e 40% polenta. Ripetete due volte questa operazione.
Successivamente, friggetele in un olio non troppo caldo, sui 160°C, per evitare che l'impanatura si dori troppo prima che l'interno delle polpette riesca a fondersi leggermente. Scolate e adagiate sulla carta da cucina per far assorbire l'olio in eccesso. Salate leggermente.
Frullate con un minipimer la ricotta con un po' di latte, un filo di olio, sale e pepe per creare una salsa.
Tagliate le zucchine a fette sottilissime con un mandolino o il pelapatate. Arrotolatele e sistematele attorno alle polpette. Riempite il centro di ogni rondella di zucchine con la salsa di ricotta fino a 1/3 e un giro di olio extra vergine di oliva. Infine, decorate con delle foglioline di prezzemolo o mentuccia.

Più avanti ri-pubblicherò questa ricetta anche sul blog Twitpolpette di cui faccio parte. E' un blog dedicato alle polpette dove, assieme a tanti altri blogger, raccogliamo le nostre ricette sul tema, con Daniela come capo gruppo per mantenere l'ordine. ;))

giovedì 7 aprile 2011

Le Ali di Fuoco


Questa volta non trovate le dosi nella ricetta, perché va tutto a occhio, dipende dai vostri gusti personali e dal vostro grado di sopportazione del peperoncino! :o)) Non so a voi, ma a me piacciono le ali di pollo. Non da mangiare ogni giorno perché altrimenti il conto del colesterolo sale pericolosamente, ma ogni tanto ci vuole, per variare un po' dal solito “petto”. Poi, tra l'altro, le ali sono anche dei tagli molto economici, quindi vanno bene per il bilancio familiare di fine mese! ;p
Ho "rubato" l'idea da un'amica mia, Wilma, che, come me, adora il piccante. Il suo trucco geniale consiste nell'uso del sale grosso che rende più croccante la pelle. Credeteci, non sarà la stessa cosa se usate il sale fino. La mia versione è più "ricca" e "rossa" della sua. Originariamente, Wilma usa soltanto il pepe e un'abbondante peperoncino in polvere. Nel mio caso, ho usato quasi tutti i tipi di peperoncino che possiedo nella dispensa! Volevo aggiungere anche il peperoncino di Cayenna, ma ho avuto paura! ;o)

ali di pollo, private dalle piccole alette finali
patate
peperoncino in fiocchi
peperoncino in polvere
pimentón de la Vera (paprica affumicata spagnola)
ichimi togarashi (polvere di peperoncino giapponese)
pepe nero
olio extra vergine di oliva
sale grosso

Prendete un'ampia pirofila e adagiate le vostre alette e le patate tagliate a cubi grossi. Se le vostre mani sono delicate, mettetevi un paio di guanti di latice, prima di passare alla fase successiva.
Iniziate a spolverare le alette con il pepe macinato fresco e tutti i peperoncini che volete, in un'abbondante quantità, altrimenti se non sono piccanti non si possono definire ali di fuoco, vero? Il vostro cuore vi dirà quando fermarvi.
Irrorate di olio e cospargete di sale grosso. Mescolate con le mani e massaggiate il tutto per distribuire meglio il condimento, anche tra le pieghe delle ali.
Infornate in un forno statico a 200°C per circa 1 ora. Tutto dipende dal vostro forno, da quanto grandi sono le vostre alette di pollo, e da quanto croccanti le volete. A metà cottura circa, giratele per far dorare anche l'altro lato. Girate anche le patate, per avere una cottura più omogenea.
Quando saranno quasi pronti, circa 5 minuti prima di toglierle dal forno, rigiratele per riasciugare l'altro lato che avrà preso un po' di umidità.

E' una ricetta ideale per una cena informale tra amici che non hanno paura di sporcarsi le mani e di leccarsi le dita. Se ne avete tanti, potete infornare direttamente diverse teglie. Basta avere gli accorgimenti di spostare ogni tanto la loro posizione per avere una cottura omogenea. Portate direttamente la pirofila in tavola in modo che ognuno possa prenderne quante ne vuole.

martedì 5 aprile 2011

Couscous Tostato con Tagine di Vitello e Verdure


Questa ricetta vi sembrerà complicata solo perché la lista degli ingredienti è più lunga del solito, in realtà, sono solo le tante spezie usate per fare questo piatto. Il procedimento in sé è semplice, dovete solo mettere tutti gli ingredienti in una casseruola e lasciare che il tutto cuocia a fuoco lento.
Non vi preoccupate, queste spezie non sono di difficile reperibilità. Ormai potete trovarle tutte nei grandi supermercati. Sarebbe meglio comperarle in grani per poi tostarle e ridurle in polvere all'ultimo momento, così otterrete il massimo delle loro proprietà. Per praticità, vi concedo l'uso di quelle in già polvere. Le spezie, a mio avviso, sono un buon investimento in cucina. Sono economiche, perché le comprate una volta sola e, se conservate bene, durano per un paio di anni. Solo con una spolverata potete dare altre dimensioni ai vostri piatti.
Tagine (o tajine) è un tegame marocchino di terracotta poco profondo con un coperchio a forma di cono. La parola si usa anche per lo stufato di carne e/o di verdura cotto in questo tegame. Se desiderate possederlo, lo trovate in quella grande catena svedese senza la quale non possiamo vivere. ;o) Altrimenti, va benissimo anche qualsiasi casseruola di terracotta o di acciaio con il fondo pesante.
Originariamente, viene usata spesso la carne di montone e quella di agnello, ma potete usare quella che vi piace di più, tranne, direi, la carne di maiale. Se siete vegetariani potete fare questo stufato solo con le verdure, tradizionalmente si usano 7 tipi ma, anche qui, potete variare. Solitamente, uso quelle di stagione e quelle che resistono a una cottura lunga.

per 3-4 persone

Tagine di vitello
250 gr di vitello
1 limone
2 carciofi
3 carote
1/2 sedano rapa
5-6 olive greche
15 gr di uvetta
una manciata di coriandolo fresco/ prezzemolo
2 cm di zenzero, grattugiato
2 spicchi d'aglio, tritato
1/2 cipolla, tritata
1 peperoncino (facoltativo)
1 stecca di cannella
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di paprica, in polvere
1 cucchiaino di cumino, in polvere
2 cucchiaini di semi di coriandolo, in polvere
1 cucchiaino di curcuma in polvere
olio extra vergine di oliva
2 l di acqua circa
pepe sale

Scaldate un po' di olio a fuoco basso in una casseruola, una quantità sufficiente per coprire il fondo, e fateci stufare l'aglio, la cipolla e lo zenzero.
Quando la cipolla sarà trasparente, aggiungete tutte le spezie e lasciate soffriggere finché sentite il profumo.
Aumentate il fuoco e unite il vitello, precedentemente tagliato a bocconcini di 2x3 cm circa. Fate caramellare leggermente la parte esterna della carne, quindi, salate e pepate. Coprite di acqua e cuocete con il coperchio.
Mondate i carciofi, tagliateli in 4 spicchi ciascuno, togliete la "barba" e immergeteli nell'acqua acidulata con il succo di limone. Uniteli allo stufato quando arriverà alla bollitura e continuate la cottura a fuoco lento.
Sbucciate il sedano rapa e tagliatelo a cubetti grandi come i vostri bocconcini di vitello. Pelate le carote e tagliatele a rondelle spesse un 1 cm circa. Aggiungete queste verdure al tagine a circa 30 minuti dalla fine di cottura, assieme alle uvette.
Quando la carne sarà quasi tenera, unite anche le olive snocciolate. Finite di cuocere sempre a coperchio chiuso. Il vitello dovrebbe essere tenero e le verdure dovrebbero essere cotte ma ancora leggermente croccanti.
Non fate restringere troppo il liquido, perché questo "brodo" ci serve per bagnare il couscous. Il risultato finale dovrebbe sembrare un minestrone, per intenderci. Ci vogliono circa 1,5-2 ore di cottura.

Couscous tostato
1 bicchiere di couscous istantaneo
1 bicchiere di acqua
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale

Scaldate l'acqua in un pentolino. Quando arriverà alla bollitura, salatela e aggiungete l'olio.
A parte, tostate il couscous in una padella fino ad avere un colore dorato. Tenete il fuoco basso e cercate di girare spesso in modo che la doratura sia omogenea. La tostatura, a mio parere, conferisce un gusto "nocciolato" al couscous e, in questo modo, rimarrà anche più sgranato.
Togliete il couscous dal fuoco, versate l'acqua e mescolate. Coprite con il coperchio e lasciate che l'acqua sia assorbita del tutto dal couscous. Lasciate chiuso a parte per circa 15 minuti.
Trascorso il tempo, trasferite il couscous in un'ampia ciotola e sgranatelo con le mani o con l'aiuto di una forchetta.
Dividetelo nei vari piatti fondi e versateci sopra il tagine di vitello. Infine, cospargete con una manciata di prezzemolo o coriandolo tritato.