Mi auguro che tra di voi non ci siano dei filo-francesi critici che comincino a protestare e a dirmi che questa ricetta NON è la vera ratatouille. Lo so bene! Ma chiamarla così suona meglio ed è molto più breve di "Dadolata di verdure al forno all'aceto balsamico" che, tra l'altro, non sta nemmeno nello spazio apposito per il titolo. ;o))
Allora, ho preso un peperone giallo, uno rosso e uno verde, una melanzana, tre zucchine e, già che stavo facendo pulizia del frigo, tre carote.
Ho tagliato tutte le verdure a dadini, più o meno della stessa grandezza. Ovviamente, prima ho sbucciato le carote e mondato i peperoni.
Fatto questo, ho accesso il forno (ventilato) a 170°C e ho versato il tutto in due placche da forno. Non ho stretto troppo le verdure perché altrimenti sarebbero diventate lesse non arrostite.
Ho condito con il sale, il pepe e l'olio extra vergine di oliva. Ho mescolato bene il tutto in modo che il condimento coprisse bene tutta la superficie.
Ho inserito le teglie nel forno una volta raggiunta la temperatura desiderata.
Ho aspettato che il tutto fosse leggermente dorato e che le carote fossero tenere, prima di togliere le teglie. Erano passati circa 20-25 minuti, ma dipende sempre da quanto grande sono i dadini di verdure.
Successivamente, ho aggiunto 2 cucchiai di aceto balsamico, un cucchiaio per ogni teglia, e ho mescolato bene.
Ho atteso 5 minuti prima di mangiarla così com'è, con un pò di fettunta. A mio marito piace come contorno, soprattutto con della scamorza affumicata alla piastra.
Con questa dose, penso di aver fatto la ratatouille sufficiente per 4 persone, ma magari, come spesso accade, ho esagerato! ;o))
giovedì 21 ottobre 2010
Ratatouille all'aceto balsamico
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martedì 12 ottobre 2010
Cena spagnoleggiante in un lampo
Okay, penso sia ora che torni dal letargo! ;o)) Questi ultimi mesi sono stati molto impegnativi per me, ma adesso sono tornata e spero di riuscire ad avere più costanza.
Prima di rimettermi in sesto, però, dovrei iniziare con un po' di riscaldamento, no? Quindi, ricomincio con una ricetta molto semplice che si può fare anche in una cucina da campeggio! Infatti, l'avevo fatto durante la mia vacanza in Spagna, in un appartamentino in affitto, così piccolo che sembrava di essere in un angolo dello showroom di Ikea. In cucina c'erano solo due fuochi, due padelle, un tagliere, un coltello, uno spilucchino e giusto due mestoli! Eppure sono riuscita a cucinare per una settimana senza problemi: basta cercare di fare dei piatti semplici. Questo mi fa sentire in colpa, giusto un pochettino. ;o)) Visto che a casa continuo a comperare gli attrezzi di cucina che mi sembrano indispensabili, anche se non ho più posto dove metterli!
per 2 persone:
2-3 sovracosce di pollo
300 gr di patate al vapore (quelle sottovuoto del supermercato :o))
300 gr di pimientos de padron o di friggitelli
un cucchiaino di picada (trito di prezzemolo e aglio, già salato)
due cucchiaini di paprica affumicata (pimenton de la Vera*)
olio extra vergine di oliva
sale (meglio se in fiocchi)
Disossate le sovvracosce, scartate la pelle e apritele a modo di farfalla (o come un libro). In questo modo avrete lo spessore della carne più o meno uguale e renderete omogenea la cottura. Per semplificarvi la vita, chiedete pure al vostro macellaio di fare questo procedimento.
Irrorate il pollo con la picada, la paprica affumicata e l'olio. Potete fare da soli il vostro trito di aglio e prezzemolo. In questo caso, salate.
Se avete tempo, sarebbe meglio lasciarlo a marinare in frigorifero per almeno 30 minuti. Meglio ancora se riuscite a farlo la sera prima.
Finito il tempo di marinatura, appoggiate il pollo su una piastra o una padella antiaderente precedentemente riscaldata.
Lasciate cuocere e, quando la metà inferiore della carne ha cambiato colore, giratelo. Appena ambi i lati hanno preso una bella doratura, il pollo è pronto.
Nel frattempo, in un'altra padella, possibilmente antiaderente anche essa, versate circa 2-3 cucchiai di olio.
Aggiungete le patate, tagliate in due o a cubettoni. Quando le patate cominciano a dorare, versate anche i peperoncini o i friggitelli. Tradizionalmente i pimientos de padron vanno fritti, ma preferisco cucinarli così, con poco olio.
Girate (o saltate) di tanto in tanto. Non spaventarvi, schioppettano un pò. Sono pronti quando le patate sono dorate e i peperoncini sono leggermente abbrustoliti. Salate quando sono ancora caldi.
E la vostra cena spagnola è pronta in meno di 30 minuti!
*Paprica affumicata viene usata spesso nella cucina spagnola. Io la adoro e vi ho forse parlato più (e più) volte di questa spezia. :o) In Spagna si trova (quasi) sicuramente nel reparto gastronomico di Corte Ingles e anche nella delicatessen degli aeroporti. In Italia l'ho vista a Castroni in via Cola di Rienzo a Roma. In alternativa, ordinatela via Ebay, come vi ho accennato nel post precedente.
Prima di rimettermi in sesto, però, dovrei iniziare con un po' di riscaldamento, no? Quindi, ricomincio con una ricetta molto semplice che si può fare anche in una cucina da campeggio! Infatti, l'avevo fatto durante la mia vacanza in Spagna, in un appartamentino in affitto, così piccolo che sembrava di essere in un angolo dello showroom di Ikea. In cucina c'erano solo due fuochi, due padelle, un tagliere, un coltello, uno spilucchino e giusto due mestoli! Eppure sono riuscita a cucinare per una settimana senza problemi: basta cercare di fare dei piatti semplici. Questo mi fa sentire in colpa, giusto un pochettino. ;o)) Visto che a casa continuo a comperare gli attrezzi di cucina che mi sembrano indispensabili, anche se non ho più posto dove metterli!
per 2 persone:
2-3 sovracosce di pollo
300 gr di patate al vapore (quelle sottovuoto del supermercato :o))
300 gr di pimientos de padron o di friggitelli
un cucchiaino di picada (trito di prezzemolo e aglio, già salato)
due cucchiaini di paprica affumicata (pimenton de la Vera*)
olio extra vergine di oliva
sale (meglio se in fiocchi)
Disossate le sovvracosce, scartate la pelle e apritele a modo di farfalla (o come un libro). In questo modo avrete lo spessore della carne più o meno uguale e renderete omogenea la cottura. Per semplificarvi la vita, chiedete pure al vostro macellaio di fare questo procedimento.
Irrorate il pollo con la picada, la paprica affumicata e l'olio. Potete fare da soli il vostro trito di aglio e prezzemolo. In questo caso, salate.
Se avete tempo, sarebbe meglio lasciarlo a marinare in frigorifero per almeno 30 minuti. Meglio ancora se riuscite a farlo la sera prima.
Finito il tempo di marinatura, appoggiate il pollo su una piastra o una padella antiaderente precedentemente riscaldata.
Lasciate cuocere e, quando la metà inferiore della carne ha cambiato colore, giratelo. Appena ambi i lati hanno preso una bella doratura, il pollo è pronto.
Nel frattempo, in un'altra padella, possibilmente antiaderente anche essa, versate circa 2-3 cucchiai di olio.
Aggiungete le patate, tagliate in due o a cubettoni. Quando le patate cominciano a dorare, versate anche i peperoncini o i friggitelli. Tradizionalmente i pimientos de padron vanno fritti, ma preferisco cucinarli così, con poco olio.
Girate (o saltate) di tanto in tanto. Non spaventarvi, schioppettano un pò. Sono pronti quando le patate sono dorate e i peperoncini sono leggermente abbrustoliti. Salate quando sono ancora caldi.
E la vostra cena spagnola è pronta in meno di 30 minuti!
*Paprica affumicata viene usata spesso nella cucina spagnola. Io la adoro e vi ho forse parlato più (e più) volte di questa spezia. :o) In Spagna si trova (quasi) sicuramente nel reparto gastronomico di Corte Ingles e anche nella delicatessen degli aeroporti. In Italia l'ho vista a Castroni in via Cola di Rienzo a Roma. In alternativa, ordinatela via Ebay, come vi ho accennato nel post precedente.
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mercoledì 10 marzo 2010
Contorni Veloci di Radici
Vi capita mai di non aver né la voglia né tantomeno l’energia per cucinare? Potrebbe sembrarvi strano ma, a me, a volte, sì. Quando questo accade, il pollo arrosto del supermercato sotto casa è la mia salvezza! ;o) Mi rendo conto che non è il massimo. A volte non sappiamo nemmeno da dove viene questo pollo, ma penso sia sempre meglio di quelle cotolette dalle forme regolari, impanate e surgelate, no? ;o) Comunque, se succede anche a voi, questi contorni di ortaggi a radice sono veloci da preparare e danno più allegria a quel pollo triste del banco servito.
Carote al Cumino
Sbucciate le carote e tagliatele a bastoncini o a rondelle, a vostro piacimento. Nella foto vedete le carotine piccole, quindi le ho lasciate intere.
Mettetele in una casseruola con un po' di acqua salata e portate ad ebollizione. Lasciate cuocere fino a quando sono tenere ma ancora leggermente al dente.
Controllate con una forchetta o la punta di un coltello, che deve poter entrare facilmente senza sfaldare le carote. Ci vogliono circa 5-10 minuti (dipende dalla grandezza) da quando l'acqua prende il bollore. Scolatele.
In una padella, mettete a sciogliere una noce di burro e dell'olio extra vergine di oliva. Aggiungete uno spicchio d'aglio in camicia e dei semi di cumino a piacere. Fateli tostare fino a quando emanano il profumo. Questa spezia ha un forte sapore che potrebbe risultare nauseante, usatela con parsimonia. Per circa 500 gr di carote, ne metto mezzo cucchiaino.
Unite le carote e saltatele per distribuire meglio il cumino. Pepate e aggiustate di sale se occorre. Lasciate cuocere per un altro paio di minuti, o fino ad ottenere la consistenza che più vi piace. Servite caldo.
Radici Arrostite
Sbucciate e tagliate a bastoncini le carote, il sedano rapa e i topinambur. Se non li cuocete subito, mettete le ultime due radici in acqua leggermente acidulata con il succo di limone.
Mettete il tutto in una casseruola con dell'acqua, una quantità sufficiente per coprire gli ortaggi. Salate e portate a ebollizione.
Lasciate cuocere per circa 6-8 minuti, fino a quando il sedano rapa e i topinambur sono diventati leggermente lucenti.
Scolate e trasferite il tutto in una teglia da forno. Salate, pepate e irrorate con dell'olio extra vergine di oliva.
Infornate a 180°C (200°C forno statico) per circa 20 minuti o fino alla formazione di una crosticina dorata sui bastoncini.
Mangiateli caldi. Sono già buoni così, ma una spolverata di paprica affumicata li rende ancora migliori.
Piesse:
Potete anche non fare caso a questo ultimo consiglio, a me piace la paprica affumicata così tanto che la metto dappertutto! ;oD E' venduta come "pimenton de la vera" e l'ho comperato in Spagna, ma ho scoperto che la si può ordinare anche via Ebay! :o)) Se siete interessati, digitate "smoked paprika" e trovate i vari venditori, per la maggior parte, inglesi.
Carote al Cumino
Sbucciate le carote e tagliatele a bastoncini o a rondelle, a vostro piacimento. Nella foto vedete le carotine piccole, quindi le ho lasciate intere.
Mettetele in una casseruola con un po' di acqua salata e portate ad ebollizione. Lasciate cuocere fino a quando sono tenere ma ancora leggermente al dente.
Controllate con una forchetta o la punta di un coltello, che deve poter entrare facilmente senza sfaldare le carote. Ci vogliono circa 5-10 minuti (dipende dalla grandezza) da quando l'acqua prende il bollore. Scolatele.
In una padella, mettete a sciogliere una noce di burro e dell'olio extra vergine di oliva. Aggiungete uno spicchio d'aglio in camicia e dei semi di cumino a piacere. Fateli tostare fino a quando emanano il profumo. Questa spezia ha un forte sapore che potrebbe risultare nauseante, usatela con parsimonia. Per circa 500 gr di carote, ne metto mezzo cucchiaino.
Unite le carote e saltatele per distribuire meglio il cumino. Pepate e aggiustate di sale se occorre. Lasciate cuocere per un altro paio di minuti, o fino ad ottenere la consistenza che più vi piace. Servite caldo.
Radici Arrostite
Sbucciate e tagliate a bastoncini le carote, il sedano rapa e i topinambur. Se non li cuocete subito, mettete le ultime due radici in acqua leggermente acidulata con il succo di limone.
Mettete il tutto in una casseruola con dell'acqua, una quantità sufficiente per coprire gli ortaggi. Salate e portate a ebollizione.
Lasciate cuocere per circa 6-8 minuti, fino a quando il sedano rapa e i topinambur sono diventati leggermente lucenti.
Scolate e trasferite il tutto in una teglia da forno. Salate, pepate e irrorate con dell'olio extra vergine di oliva.
Infornate a 180°C (200°C forno statico) per circa 20 minuti o fino alla formazione di una crosticina dorata sui bastoncini.
Mangiateli caldi. Sono già buoni così, ma una spolverata di paprica affumicata li rende ancora migliori.
Piesse:
Potete anche non fare caso a questo ultimo consiglio, a me piace la paprica affumicata così tanto che la metto dappertutto! ;oD E' venduta come "pimenton de la vera" e l'ho comperato in Spagna, ma ho scoperto che la si può ordinare anche via Ebay! :o)) Se siete interessati, digitate "smoked paprika" e trovate i vari venditori, per la maggior parte, inglesi.
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giovedì 25 febbraio 2010
Passeggiata a Venezia
Ecco, alla fine anche gennaio mi era passato in un lampo!!! E' stato un mese bruttino e molto impegnativo per me. Alla fine, come avete ben notato, non ho potuto aggiornare il blog. :o((( Eppure, come se non bastasse, all'inizio febbraio, mi ero fatta male in cucina (di casa) con questo mio coltello preferito dell'IKEA. Certo che taglia molto bene! ;o))
Il risultato? Dopo 5 ore di coda al pronto soccorso (con la mano sinistra rivolta verso l'alto!), mi hanno fatto un paio di punti tra l'indice e il pollice e non potevo muovere quelle dita per quasi due settimane.... :o( In quei giorni, avrei avuto tutto il tempo per scrivere, sì, ma aprire un barattolo, tagliare un pomodoro, tenere la macchina fotografica, o semplicemente farsi la doccia, erano davvero un'impresa!
Comunque, ora è (quasi) a posto ed è tutto e tornato alla normalità. Spero piano piano di poter tornare al ritmo di prima, anche col blog.
Oggi, niente ricetta, risparmiamola per il prossimo post. La settimana scorsa, giusto in tempo prima che il carnevale finisse, sono riuscita ad andare a Venezia. Un lunedì mi ero svegliata presto, era una bella giornata di sole e, ringraziando Dio, quel giorno non dovevo lavorare! :o)) Alla fine, senza tante preparazioni, ho deciso di prendere il treno e sono partita per fare una passeggiata e scattare un po' di foto.
Non conosco la Venezia non turistica. Quindi sarebbe stato meglio se avessi chiesto prima alle amiche blogger della zona per gli indirizzi sfiziosi. Quindi, ragazze, fatevi avanti con le dritte e ne farò tesoro per le prossime visite! :o)
Per ora, vi dico solo dove mi sono fermata a fare gli spuntini. Questi posti non sono difficili da trovare, sono sulle solite stradine dove passano i turisti.
Pasticceria Majer
Santa Croce 1630
Venezia
tel. 041 5240317
Mentre passeggiavo, ho visto la coda di turisti e non davanti a quella pasticceria e, ovviamente, mi sono aggregata! ;o) Coda = bontà, nel mio vocabolario culinario! Le loro frittole veneziane erano semplicemente meravigliose!!! C'era la versione classica o con le creme: zabaione, ricotta o crema pasticcera, una più buona dell'altra.
Rispetto alle altre pasticcerie (finte) che potete trovare sparse a Venezia, Majer ha un prezzo onesto. Non prezzi da turisti, intendo. A esempio, le loro frittole erano giganti e costavano €1 l'una, contro €1,30 degli altri negozi. Non so come sono le altre filiali, questa ha il laboratorio vetrato (quindi, volendo, si può anche sbirciare i pasticcieri all'opera) e un piccolo angolo bar ma senza posti a sedere. Però questo non è un grosso problema. Giusto all'esterno, c'è un campo con tante panche dove si può riposare, allungare le gambe e mangiare le frittole. Peccato che dovrete aspettare fino al prossimo anno per assaggiarle! ;o)) Intanto, sono sicura che anche i loro biscotti veneziani sono altrettanto buoni.
Al Mercà
Sestiere San Polo 213
Venezia
Tel. 3468340660
E' un posticino molto conosciuto, se digitate il nome (spesso lo scrivono anche "Al Marcà") su google, sicuramente troverete tanti recensioni migliori della mia. Situato nei pressi del mercato di Rialto, è un alternativa valida per gustare un buon bicchiere di vino con degli ottimi panini o delle crocchette di tonno, carne o melanzane.
Mi piace perché ha un prezzo abbordabile e posso sostare mentre osservo il via vai della gente al mercato, sempre se si riesce ancora a trovare spazio nella piccola panca. Altrimenti, purtroppo, si deve stare in piedi.
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venerdì 8 gennaio 2010
Pesto di Coriandolo Fresco e Mandorle
La befana è andata via e sono tornata io! ;o)) Questa volta, scusate davvero per la mia lunghiiiiiissssima assenza! Il mese scorso è stato molto impegnativo dal punto di vista lavorativo. Essendo una precaria, collaboro con più posti e, chissà perché, tutti mi hanno chiamata nel mese di dicembre! Per l'amor di Dio, è andata bene così, se non che, un paio di volte, mi capitava di dover correre da un posto e l'altro e di fare praticamente 2 giornate di lavoro in una! Alla fine, quando arrivavo a casa, il cervello poteva pensare solo al piumone e non ero più in grado di scrivere in italiano decentemente! ;o))
Di conseguenza, come avete notato, non sono riuscita a pubblicare le ricette di quei contorni express che vi ho accennato. Peggio ancora, non sono riuscita nemmeno a farvi gi auguri di Natale.... :o( Ora, con il ritardo di una settimana, vi auguro un 2010 splendido, pieno di gioa, soddisfazioni e tante buone cose da... sperimentare. Ed ecco la prima:
per 3-4 persone
210-300 gr di bavette (dipende dal vostro appetito)
30 gr mandorle pelate, tritate
30 gr grana, grattugiato
2-3 mazzetti (20 gr circa) di coriandolo fresco, foglie e gambi
una punta d'aglio
100-120 ml olio extra vergine di oliva
sale q.b.
mandorle pelate in scaglie, q.b. (facoltative)
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata bollente. Uso le bavette, ma potete usare altri tipi di pasta, anche le troffie liguri vanno benissimo.
Frullate il resto degli ingredienti con un minipimer, tranne le mandorle in scaglie.
Condite la pasta cotta con il pesto ottenuto.
Dividete in porzioni e spolverate di mandorle in scaglie. Quest'ultimo tocco non è obbligatorio, mi piace l'effetto croccante che dà e, nello stesso tempo, richiama le mandorle usate nel pesto.
Mangiate la pasta bella calda!
Ora, è giunto il momento per me di tornare a fare il bucato e mettere a posto la casa che ho abbandonato per un mese. Poi, dovrò andare a fare la spesa per la cena a Casa del Campo domani sera. Salvo rari occasioni, adesso ci sono io a cucinare al circolo ogni sabato sera. Quindi, se siete da queste parti, passate pure! Mi farebbe davvero tanto piacere! :o) A presto! Promesso!
Di conseguenza, come avete notato, non sono riuscita a pubblicare le ricette di quei contorni express che vi ho accennato. Peggio ancora, non sono riuscita nemmeno a farvi gi auguri di Natale.... :o( Ora, con il ritardo di una settimana, vi auguro un 2010 splendido, pieno di gioa, soddisfazioni e tante buone cose da... sperimentare. Ed ecco la prima:
per 3-4 persone
210-300 gr di bavette (dipende dal vostro appetito)
30 gr mandorle pelate, tritate
30 gr grana, grattugiato
2-3 mazzetti (20 gr circa) di coriandolo fresco, foglie e gambi
una punta d'aglio
100-120 ml olio extra vergine di oliva
sale q.b.
mandorle pelate in scaglie, q.b. (facoltative)
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata bollente. Uso le bavette, ma potete usare altri tipi di pasta, anche le troffie liguri vanno benissimo.
Frullate il resto degli ingredienti con un minipimer, tranne le mandorle in scaglie.
Condite la pasta cotta con il pesto ottenuto.
Dividete in porzioni e spolverate di mandorle in scaglie. Quest'ultimo tocco non è obbligatorio, mi piace l'effetto croccante che dà e, nello stesso tempo, richiama le mandorle usate nel pesto.
Mangiate la pasta bella calda!
Ora, è giunto il momento per me di tornare a fare il bucato e mettere a posto la casa che ho abbandonato per un mese. Poi, dovrò andare a fare la spesa per la cena a Casa del Campo domani sera. Salvo rari occasioni, adesso ci sono io a cucinare al circolo ogni sabato sera. Quindi, se siete da queste parti, passate pure! Mi farebbe davvero tanto piacere! :o) A presto! Promesso!
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