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martedì 3 maggio 2011

Churros con Chocolate

Forse ora fa già troppo caldo per degustare questi dolci molto calorici ma non importa, io sono in crisi di astinenza dalla Spagna. La adoro! Peccato che non parli la lingua, ma un giorno mi piacerebbe impararla. Sono già due estati che scappiamo là per le ferie, non vedo l'ora di poterci andare di nuovo. Nell'attesa, per portare la Spagna in Friuli, ogni tanto tengo TVE accesa e, ovviamente, faccio dei piatti spagnoli!
Una volta, prima di andarci, quando sentivo parlare di Spagna, le due cose che mi venivano in mente erano la paella e i churros. Mi ero messa in testa che se un giorno fossi andata in Spagna, avrei dovuto assolutamente provare queste due prelibatezze. Il primo viaggio spagnolo è stato a Barcellona e ho costretto mio marito a camminare per chilometri in cerca di churrerías! ;p Un posticino carino l'avevamo trovato, ma era la città sbagliata dove andarli a cercare. Questa caccia di churros si è rivelata molto più semplice a Siviglia, dove finalmente ho visto delle vere churrerías come vengono raccontate nelle guide turistiche! Lì, per vendicarmi, ogni santa mattina ho fatto colazione a base di questi dolcetti golosi! ;D Ho preso nota anche di due posti carini che non fanno i migliori churros, ma hanno l'atmosfera perfetta per assaporare Siviglia. Magari vi passo gli indirizzi nel prossimo post.

Essendo fritti vi consiglio di prepararli sul momento. L’impasto è simile a quello della pasta choux. Con la dose riportata qui sotto avrete una quantità generosa di churros. Se vi avanza un pò di impasto, potete sempre infornarlo a 220°C per fare i bignè. Mi sono trovata bene con questa ricetta che ho preso dalla rivista Delicious UK dello scorso aprile. Funziona sia per i churros sia per i bignè.

per 6-8 porzioni

250 ml acqua
75 gr burro
¼ cucchiaino sale
125 gr farina 00
3 uova grandi
olio di arachidi zucchero a velo cannella in polvere

Mettete a scaldare l’acqua con il burro e il sale. Quando prenderà il bollore e il burro sarà sciolto, unite la farina setacciata e rimestate energicamente con un cucchiaio di legno per evitare che si formino grumi.
Sempre rimestando, continuate a cucinare l’impasto per circa 2-3 minuti, fino a quando si staccherà dal lato del pentolino e formerà una palla.
Togliete dal fuoco, trasferite in un’ampia ciotola e lasciate a parte ad intiepidire. Non mettete subito le uova, perché altrimenti le cuocete e l’impasto non lieviterà durante la cottura.
Una volta raffreddato, incorporate le uova (a temperatura ambiente), una alla volta con una frusta. Dovreste ottenere un impasto liscio e denso. Trasferitelo in un sac à poche, con una bocchetta a stella grande.
Scaldate l’olio in una padella alta con il fondo pesante, fino ad arrivare a 180°C circa e friggetevi i vostri churros. Spremete l’impasto direttamente sull’olio caldo e tagliatelo con l’aiuto di un coltello o un paio di forbici, per formare dei bastoncini lunghi 10-12 cm o dei nodi, quest'ultimi sono più difficili. Ci vogliono un paio di minuti per lato per arrivare alla doratura. Scolate e adagiateli su una carta da cucina per assorbire l’olio in eccesso.
Rotolate i churros nella miscela di zucchero a velo e cannella mentre sono ancora caldi e servite con una tazza di cioccolato caldo per intingerli. Quello preparato nelle bustine che possiamo trovare facilmente al supermercato ha la consistenza perfetta! ;)

venerdì 15 aprile 2011

Pancake di Ricotta con Banane Caramellate


Visto che nel weekend non dovete correre, perché non dedicare una mezz'oretta in più per prepararvi qualcosa di più interessante, invece di mangiare i soliti tristi biscotti? Questi pancake sono perfetti per una tarda colazione di domenica mattina, magari consumati in terrazza con una bella tazza di caffè latte, un bicchiere di spremuta e, perché no, il giornale in mano.
In questa mia versione ho usato la ricotta per avere dei pancake più soffici che rimangono morbidi anche il giorno dopo. In questo modo evito anche di usare il burro o l'olio nell'impasto, visto che i suoi accompagnamenti solitamente non sono proprio dietetici. Quello ideale sarebbe lo sciroppo d'acero, che potete trovare nei negozi di prodotti biologici o nei grandi supermercati. Purtroppo, questo sciroppo non costa poco, in mancanza, va bene anche il miele.
Non ho scritto la ricetta in grammi bensì in cucchiai. Immagino che nessuno abbia voglia di prendersi la bilancia per misurare gli ingredienti appena si sveglia. In più, le dosi sono abbastanza facili da ricordare, anche per una mente ancora assonnata.

per circa 3 persone (10-12 mini pancake)

Banane caramellate
3 banane
una noce di burro
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 pizzico di cannella

Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente a fuoco basso. Quando sentite lo sfrigolio, unite le banane precedentemente tagliate a rondelle di 1 cm circa. Quindi, cospargete di zucchero di canna e di cannella. Lasciate che lo zucchero si sciolga e si caramellino.
Infine, girate le banane per far dorare anche l'altro lato. Se vi sembra che lo zucchero si stia restringendo troppo, potete aggiungere un goccio di acqua per evitare che il caramello si bruci.

Pancake di ricotta
1 vaschetta di 100 gr di ricotta
1 uovo
5 cucchiai rasi di zucchero semolato
5 cucchiai di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
un pizzico di bicarbonato
5 cucchiai di latte
olio vegetale
sciroppo d'acero

Rompete l'uovo su un'ampia ciotola, unite la ricotta e lo zucchero. Amalgamate bene con una frusta finché lo zucchero si è sciolto.
Setacciate la farina assieme al bicarbonato e il lievito e incorporate al composto di uova. Infine, versate il latte e mescolate il tutto per avere un impasto liscio e denso.
Ungete leggermente una padella antiaderente con l'olio e asciugate l'eccesso con un pezzo di carta da cucina piegato in 8. L'olio deve solo "velare" la superficie della padella. Quindi, scaldatela a fuoco basso.
Quando la padella sarà calda, versate un cucchiaio e mezzo del composto e appiattitelo leggermente. In una padella di circa 30 cm di diametro dovreste riuscire a far stare 2-3 pancake.
Quando vedete che i bordi si stanno rassodando e al centro cominciano a formare delle bolle, girateli e continuate la cottura dell'altro lato per 1 minuto circa.
Ripetete l'operazione fino all'esaurimento dell'impasto, passando la padella ogni volta con la carta da cucina unta.
Servite con le banane caramellate e un giro (o due) di sciroppo d'acero.

mercoledì 23 marzo 2011

Pound Cake all'Arancia, o Quasi


L'idea di partenza era di fare il pound cake, dove ogni ingrediente ha pari peso:1 pound di burro, 1 pound di zucchero, 1 pound di farina e 1 pound di uova. Alla fine, ho tolto e aggiunto degli elementi e quindi quella formula non la trovate più! E' tutta colpa di quel mezzo barattolo di marmellata aperto che mi ha costretta a scombussolare la ricetta! ;o)) Comunque, è ancora una torta facilissima e buonissima, sia per la colazione sia per la merenda pomeridiana, magari con una tazza di tè. Consiglio di abbinarla all'Orange Pekoe guarnito da una fetta di arancia. La marmellata usata nella ricetta è questa. Ora è il periodo migliore per prepararla, così avrete la scorta per tutto l'anno.


100 gr di burro + altro per ungere


100 gr di zucchero


3 uova


80 gr di marmellata di arance


150 gr di farina autolievitante


25 gr di scorza di arancia candita
farina di polenta fioretto/ pangrattato 



Montate il burro e lo zucchero a pomata. Unite le uova una alla volta, sempre sbattendo con la frusta. Aggiungete la marmellata e mescolate.


Amalgamate delicatamente la farina setacciata al composto di burro con una spatola. Infine, incorporate la scorza di arancia candita.


Imburrate uno stampo di plumcake di 20x10 cm circa e spolverate di farina di polenta o con il pangrattato. Non uso la farina per il rivestimento perché voglio che la parte esterna della torta sia croccante.


Versate il composto nello stampo e infornate a 170°C (ventilato) per circa 35-40 minuti. Se vedete che si sta dorando troppo, abbassate il forno a 160°C negli ultimi dieci minuti. 


Per vedere se la torta è pronta, fate il solito controllo con uno spiedino di bambù.

mercoledì 9 marzo 2011

Torta Frangipane alle Mele e Limone Candito


Questa torta di origine francese (pare fu creata da un italiano, il signor Frangipane, a Parigi) è una di quelle torte che faccio quando non ho voglia di mettermi a leggere una ricetta. Immagino che ce ne siano diverse versioni; solo per l'involucro c'è chi usa la pasta sfoglia, c'è chi usa la pasta frolla. Io uso sempre questa ricetta poiché è molto semplice da ricordare, anche per una mente distratta come la mia! ;p Non mi ricordo più però da dove, o da chi, l'ho presa, penso sia ormai una formula ben salda e tramandata nelle generazioni come quella del quattro-quarti.

Nell'impasto di mandorla aggiungo solitamente la cannella o la scorza di limone. Questa volta ho usato la scorza di limone candita che mi era avanzata dalla ricetta degli spaghetti di qualche post fa. Devo dire che il risultato è molto più buono e profumato. Vedete voi se siete in vena o meno di fare questo lavoro extra. Oltre alle mele, potete fare la frangipane anche con le pere e, perché no, le banane.

per circa 8 porzioni

3 mele golden

1 rotolo di pasta sfoglia (230 gr)

2 uova

100 gr di zucchero semolato
100 gr di farina di mandorle*

100 gr di farina 00

10 gr di lievito per dolci

100 gr di burro sciolto

1 cucchiaio di zucchero di canna grezzo

la scorza di un limone candita 



Sbattete le uova e lo zucchero giusto per sciogliere i granelli, non serve montare il composto. Quindi, unite la farina di mandorle e mescolate.

Successivamente, aggiungete la farina e il lievito, precedentemente setacciati assieme.

Infine, incorporate il burro e la scorza di limone. Se l'idea di presentazione nella foto vi piace, lasciate un po' di scorza a parte per decorazione.

Srotolate la pasta sfoglia e fatela aderire, con la sua carta oleata, su uno stampo per crostata con il fondo staccabile. Questo tipo di stampo vi faciliterà l'estrazione. Avendo una pasta sfoglia quadrata, ho usato uno stampo quadrato. Se avete preso quella rotonda, regolatevi di conseguenza. 

Bucherellatela con una forchetta, anche sui bordi, per evitare che la sfoglia si sollevi durante la cottura.
 Versate il composto di mandorla e spalmate bene su tutta la superficie della sfoglia.

Sbucciate e tagliate le mele a spicchi di 1 cm circa e sistematele sopra la crema, premendole leggermente.

Cospargete lo zucchero di canna sulle mele e infornate a 200°C (ventilato). Dopo circa 15 minuti, più o meno a metà cottura, abbassate il forno a 175°C. Continuate a cuocere la torta fino a quando la torta sarà dorata e le mele saranno morbide. Ci vogliono altri 15-20 minuti circa.

Lasciate che si raffreddi leggermente prima di tagliarla con il coltello seghettato.

*Se non riuscite a trovare la farina di mandorle, potete usare le mandorle pelate e riducetele in polvere con il cutter / il robot da cucina. Io la faccio in questo modo, ho questo sminuzzatore che funziona divinamente.

venerdì 4 marzo 2011

Lemon Curd


Se Dio vuole, sta finendo l'inverno! Beh, anche se ieri ha nevicato! ;o)) Comunque, il bello di questo periodo è il fatto che trovo gli agrumi dappertutto! Sono i miei preferiti; non importa se sono limoni, lime, arance, mandarini o kumquat: mi piacciono tutti! Quindi, in questi giorni mi sto dedicando alla preparazione delle conserve di questi frutti per poterli assaporare tutto l'anno. Per la marmellata di arance, uso sempre questa ricetta. Mentre c'è una cosa agrumata che mi intriga molto, anche se non l'ho mai provata, è il lemon curd. E' giunto il momento di farlo!
Poiché è una crema di limone della tradizione inglese, sono andata subito a cercare la ricetta sul sito di Nigella e la rivista Olive. Per ora non mi hanno mai delusa. Poi, mi ricordo che Sigrid fa diversi tipi di curd e sono andata a sbirciare anche la sua ricetta. Questa che troverete qui sotto è un compromesso, un taglia e cuci tra le tre che avevo letto. Devo dire che sono soddisfatta del risultato. Il lemon curd è un ottimo ripieno alle crostate ed è buono da spalmare sugli scones e muffin, o perchè no, provate a mescolarlo con la crema pasticciera o gelato alla vaniglia. Io lo mangerei anche a cucchiate, così, da solo! :o))

per 2 vasi di 300 gr circa

250 gr di zucchero
125 gr burro
3 limoni biologici, il succo (100 ml ca.) e la scorza
2 uova intere + 1 tuorlo

Fate sciogliere a bagnomaria il burro con la scorza di limone, grattugiata finemente. La Microplane è perfetta per lo scopo.
In un altro recipiente, sbattete e amalgamate le uova assieme allo zucchero. Aggiungete il succo di limone a filo, sempre sbattendo con una frusta, fino ad ottenere un'emulsione liscia.
Unite il composto al burro sciolto. Quindi, mescolate e cuocete, sempre a bagnomaria, fino a quando la crema si addenserà.
Versate il lemon curd ancora caldo nei vasetti sterilizzati e lasciate a raffreddare.
Conservate in frigorifero e consumate entro un mese.

domenica 15 novembre 2009

Mini Pancake con Farina di Castagne

In questa casa, la domenica si comincia lentamente. Ci si sveglia tardi e si fa la colazione tardiva, quella "speciale". ;o)) Basta biscotti, li mangiamo già per gli altri 6 giorni della settimana! Quindi, appena mi alzo preparo dei pancake o delle crêpes. Oltre a essere buoni sono anche veloci da fare. Ci vogliono circa 30 minuti per preparare tutto il brunch, inclusi il caffè, il tè, e magari anche il succo di frutta.
Dato che (quasi sempre) sono ancora mezza addormentata mentre li preparo, non peso mai gli ingredienti con la bilancia. Vado un po’ occhio o uso il cucchiaio per misurare tutto. Queste due domeniche ho sperimentato con questi pancake con farina di castagne. Secondo me, si sposano meravigliosamente con il classico sciroppo d'acero, il miele di castagno, o la Nutella! ;o))

per circa 10-12 mini pancake

2 cucchiai di farina 00

3 cucchiai farina di castagne

2 cucchiai di zucchero di canna

1 uovo, leggermente sbattuto

1 pizzico di cannella

1 cucchiaino di lievito per dolci

1 pizzico di bicarbonato

2 cucchiai di olio vegetali + un altro
per ungere la padella
1/2 bicchiere di latte
(circa 100 ml)

Setacciate sopra una ciotola le due farine assieme alla cannella, il lievito e il bicarbonato. Mescolate lo zucchero agli ingredienti secchi e fate una fontana al centro di essi.
Aggiungete l'uovo, l'olio e il latte. Sbattete il tutto energicamente con una frusta per ottenere un composto leggermente denso, liscio e omogeneo.
Versate un cucchiaio di olio in una crepiera o una padella antiaderente (di circa 30 cm di diametro). Prendete un pezzo di carta da cucina e piegatelo su stesso 4 volte. Usatelo per distribuire l'olio omogeneamente sulla superficie della padella e per assorbire quello in eccesso. L'olio deve solo "velare" e ungere appena la padella.
Scaldate la padella su un fuoco basso e versate 3-4 cucchiaiate dell'impasto, leggermente distanziati tra una e l'altra. Così otterrete 3-4 mini pancake.
Quando i bordi si sono rappresi e iniziano ad apparire delle bolle sulle superfici, girateli e cuocete per altri 15-30 secondi (fino alla doratura).
Ungete di nuovo la padella con l'olio assorbito dalla carta e procedete l'operazione fino all'esaurimento dell'impasto.

lunedì 7 settembre 2009

Il Ritorno dall'Ensaimada

Sono tornata!!! Come vedete, nessun cambiamento ancora sul blog! ;o) Quel "wi-fi su tutta la struttura", alla fine, valeva solo nella lobby dell'albergo e non funzionava per il Mac! Arrrgghh!!! Ma a 36°C con 2 valigie di 20 kg (colpa mia!), non ci siamo messi a girare e cercare un'altra struttura.

Durante il nostro soggiorno iberico, abbiamo visitato Barcellona e Maiorca. Alla fine, non mi sono proprio abbuffata di churros. Non erano proprio facili da trovare, forse non ero nei posti giusti per mangiarli! :o)

Invece, ho scoperto il dolce che vedete nella foto, la ensaimada. E' una pasta a forma di conchiglia, l'orgoglio dell'isola di Maiorca, con tanto di D.O.P. Come consistenza ricorda la sfoglia della brioche, ma è più soffice ed è sorprendentemente leggera. Se fatta bene, sembra quasi di mangiare le nuvole! Può essere vuota cosparsa di zucchero a velo o farcita di crema pasticciera, noci, frutta fresca o candita e, quella tipica, con "cabello de angel". Quest'ultima è una conserva a base di zucca e potete vedere la ricetta sul blog di Erborina.

In tanto che svuoto la valigia e faccio il bucato, vi lascio guardare questo filmato su come fare la ensaimada a casa.



Per puro caso, abbiamo trovato nella vicinanza dell'albergo, un piccolo pastificio-panificio del quartiere. Carino, raccolto e senza pretese. Così, andavamo lì a fare colazione e abbiamo avuto l'onore di conoscere di persona, Fernando José Prats Pérez, il pasticciere protagonista. E' stato lui stesso a segnalarci il video; "Andate su 'youtube', digitate 'como se hace una ensaimada', cliccate 'cerca' e mi troverete!", così ho fatto. Il video è stato postato da una rivista gastronomica spagnola on-line, "a fuego lento", dove trovate la ricetta trascritta in spagnolo. Per la versione italiana, dovete aspettare fino a quando ho 12 ore a disposizione per fare la lievitazione! ;o)

Dato che non riesco mangiare tutto quello che vorrei (altrimenti esplodo), ho assaggiato la ensaimada solo in altri 2 posti, considerati di fama, a Palma di Maiorca. A mio avviso, tra i tre, quella di "Frama" sta al secondo posto, solo dopo "Ca'n Juan de s'Aigo", considerata la migliore in città dalla rivista "Olive". Mentre al terzo posto metto quella dello storico "Forn des Teatre". Per gli indirizzi di questi ultimi e altre storie su Palma di Maiorca e Barcellona, ci vediamo nei prossimi post!










Pastelería Panadería "Frama"

C/ del Marqués de la Sénia 17
07014 Palma de Mallorca (Baleares)
Tel. +34 971 28 77 92

domenica 21 giugno 2009

Tortine allo Yogurt con Ciliegie

Un piccolo intermezzo dalle ricette di aperitivi, così non vi annoiate! A dire la verità, è una scusa, mi sono appena presa l'utilissimo aggeggio per snocciolare le ciliegie, non ho potuto resistere e dovevo assolutamente provarlo! ;o)
Ci sono diverse sfiziose torte di ciliegie ma, dato che ultimamente sono un po' indaffarata, ho scelto di usare, come base, questa torta allo yoghurt. Una ricetta semplicissima, a prova di principianti. Il risultato è assicurato e non dovete usare nemmeno la bilancia! Infatti, si usa la vaschetta dello yogurt stessa come misurino. E' una torta neutra e versatile che si presta ad essere accostata a piacere con frutta, marmellate o creme varie.
Forse sapete già in tanti la ricetta, ma non sapevo nemmeno esistesse fino a quando Daniela, un'amica di Milano, me l'ha girata. Poi, ho scoperto che quella meravigliosa torta con ripieno di crema pasticciera e frutta fresca di mia cognata non era altro che questa! In sostanza, ho saputo dopo che è una "classica" tramandata per generazioni come il quattro quarti, ed è riportata passo a passo nel bellissimo libro di Marianne Magnier-Moreno, pubblicato in Italia da Guido Tommasi Editore.

Per 12 tortine o una torta di misura normale

3 uova
2 vaschette di zucchero (uso soltanto 1 vaschetta di zucchero di canna)
1 vaschetta di yogurt bianco
1 vaschetta di olio di semi (uso olio di cereali, Daniela usa olio d'oliva)
il succo e la scorza di mezzo limone
3 vaschette di farina 00, setacciata
1/2 busta (8 gr) di lievito
circa 300 gr di ciliegie, snocciolate

Con una frusta, sbattete le uova e lo zucchero. Non serve che le uova si montino, basta che si siano amalgamati bene e lo zucchero sia sciolto. Aggiungete, in seguente ordine, lo yogurt, l'olio, il succo e la scorza di limone, mescolandoli sempre con la frusta. Quando ottenete un'emulsione liscia, incorporate la farina e il lievito setacciati. Imburrate e infarinate gli stampini per i muffin o rivestiteli con i pirottini di carta. Versate circa 2 cucchiai colmi del composto in ogni stampino e inserite le ciliegie premendole leggermente. Infornate in un forno ventilato già caldo a 170°C per circa 20-25 minuti, fino alla doratura.

martedì 11 novembre 2008

Conserve di Pere Cotogne e Limone

Perdonate l'ignoranza ma non avevo mai visto questo frutto fino a qualche settimana fa quando è apparso nel mio negozio di frutta e verdure di fiducia. Ci vado sempre perché trovo tanta varietà di frutta e verdura di stagione (e non, a dire la verità) di buona qualità a prezzi ragionevoli. Volendo, quando mi manca casa, trovo anche la frutta esotica o dei frutti rari che, almeno per me, sono bizzarri come queste pere cotogne che, presa dalla curiosità, ho preso. Erano così belle e cicciotte ma, accidenti, quanto erano aspre! Poi mi sono ricordata che voi italiani fate la marmellata di mele cotogne! Et voilà, ho deciso di fare questa confettura di pere cotogne con i limoni di Liguria portati dai parenti di un amico di famiglia (grazie, Gianfranco!). Questi limoni erano così belli che mi sembrava un peccato usare solo il loro succo. Alla fine li ho tagliati a dadini e ho usato tutte le parti del frutto, sì, incluso la scorza e la parte bianca. Ah, ho buttato via i semini, però! :o)

per un barattolo di circa 350 ml:

1 pera cotogna (ca. 300-350 gr)
1 limone biologico

3/4 tazza (180 gr) di zucchero di canna

2,5 tazze di acqua


Sbucciate e tagliate la pera cotogna prima a strisce sottili poi a quadretti di circa 2x2 cm e il limone a dadini piccoli di circa 0,5x0,5 cm. Metteteli in una casseruola profonda insieme allo zucchero e mezza tazza d'acqua. Mescolate e cuocete il tutto a fuoco basso. Quando lo zucchero si è sciolto, versate l'acqua rimasta (2 tazze) e continuate a cuocere a fuoco lento per circa 2 ore, mescolando di tanto in tanto. Per capire se la composta è pronta, prendetene un cucchiaio e mettetela su un piattino, scuotetelo leggermente. Potete spegnere il fuoco se la composta corre solo leggermente, altrimenti fate cuocere ancora per poco. Se si crea un pò di schiuma, non vi preoccupate, quando avete spento il fornello, date qualche mescolata col mestolo alla composta e la schiuma scomparirà. Lasciate intiepidire e versate la composta in un barattolo sterilizzato. Chiudetelo e capovolgetelo per creare il sottovuoto.

Un consiglio, dato ché non ha un alto contenuto di zucchero, una volta aperto il barattolo, mettete la composta in frigorifero e consumatela subito. Potete anche mettere la composta in barattoli più piccoli in modo di poter consumarla poco alla volta.

Punto critico:

Se la composta rimane ferma quando fate la prova del piattino, vuol dire che avete cotto troppo e quindi si è caramellizzata. Per rimediare, aggiungete un pò di acqua e ricuocete la composta fino a ribollitura.

giovedì 2 ottobre 2008

Banana Cake with A Crunch


Una torta da colazione ma ideale anche come merenda per i bambini o per accompagnare il tè pomeridiano. Un'ottima occasione per utilizzare quella banana troppo matura che non è più bella da vedere e ci fa perdere la voglia di mangiarla. Il momento perfetto per fare questa torta sarebbe quando i puntini marroni coprono almeno un terzo della superficie della buccia.

Mi piace in particolare questa ricetta che vi darò. Semplice, veloce e si avvicina di più a quella torta di banana di una pasticceria-panificio di casa mia (Jakarta). Quando ci andavo ero perfino disponibile ad aspettare fino alle 19.30 prima di comperarla. Così, con lo sconto prima della chiusura, prendevo non solo una torta intera ma due teglie intere! Ammetto che ogni tanto ne prendevo anche tre.

Ho tratto questa ricetta dal libro "Classic Asian Cakes and Desserts" pubblicato da Periplus Editions, Singapore. Poi, come mi accade spesso, non ho resistito a variarla e farla mia aggiungendo certi ingredienti, non proprio asiatici, che la rendono "croccante". Ho anche ridotto la quantità di grasso e zucchero per renderla più leggera.


1 banana media (circa 150gr di polpa) molto matura.

mezzo limone (usate l'altra metà per fare il tè!)

3 uova intere

100 gr + 1 cucchiaio di zucchero di canna grezzo

150 gr di farina 00

1 cucchiaio scarso di lievito per dolci

1 pizzico di bicarbonato (facoltativo)

1 cucchiaino di cannella in polvere

75 gr di burro sciolto (io lo sostituisco con olio di cereali)

2+1 cucchiai di semi di papavero

2+1 cucchiai di farina di polenta


Preriscaldare il forno ventilato a 170°C. Frullare la polpa di banana con il succo di mezzo limone. In una terrina, sbattere le uova, lo zucchero (100gr) e un pizzico di sale finché lo zucchero si è sciolto. Aggiungere la farina setacciata, il lievito, il bicarbonato e infine la cannella. Versare l'olio o il burro sciolto e amalgamare bene. Incorporare 2 cucchiai di farina di polenta e 2 cucchiai di semi di papavero al composto. Versare in uno stampo per plum cake precedentemente imburrato e infarinato. Spolverare tutta la superficie della torta con lo zucchero, i semi di papavero e la polenta rimasti. Infornare per circa 30 minuti. Sarebbe meglio posizionare la teglia in modo orizzontale al centro del forno. Dopo circa 20 minuti girare la teglia per ottenere una doratura omogenea.