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venerdì 31 gennaio 2014

Uova sode al tè



Per noi Cinesi (dico noi perché lo sono per metà ;)), il cibo è celebrazione e preghiera. Mangiamo per festeggiare una riccorrenza importante e mangiamo per esprimere un desiderio al cielo. Bene, no??? :D Ciò che cuciniamo e consumiamo solitamente simbolizza una cosa specifica, può essere per via del suo colore, della sua forma o del suo nome che magari ricorda un'altra parola con un significato positivo (o negativo). Beh, oggi è il primo giorno dell'anno per il calendario lunare Cinese, quindi di desideri e speranze ce ne sono tanti! Se c'è una cosa che non manca mai sulla tavola di una famiglia Cinese durante una festa sono i tagliolini: la loro forma simbolizza una lunga vita, un augurio che va bene in qualsiasi situazione! Un altro alimento importante è l'uovo, considerato come simbolo di vita, di rinascita e di fertilità; è cosa buona, quindi, mangiarlo anche all'inizio dell'anno. Queste uova al tè in particolare si mangiano tradizionalmente proprio durante le celebrazioni del Capodanno Cinese, cioè oggi. Visto che non ve l'ho ancora detto un mese fa per l'anno nuovo gregoriano, ve lo dico ora, Gong Xi Fa Cai, Felice Anno Nuovo!!!

6 uova
1 l acqua
3 cucchiai tè nero Cinese (ho usato quello affumicato Lapsang Souchong)
60 ml salsa di soia
1 cucchiaio zucchero di canna
Buccia di mezza arancia
10 cm (10 gr) cannella in stecca
3 cm (30 gr) zenzero fresco, a fettine

Lavate le uova attentamente sotto l'acqua corrente. Ponetele adagio in un pentolino di acqua per evitare che si rompano e bollitele su una fiamma dolce per non far "ballare" troppo le uova. Spegnetela dopo 7 minuti dal bollore e togliete le uova dall'acqua.
Se non volete ustionarvi, aspettate un paio di minuti prima di creare delle crepe sul guscio colpendolo con il dorso di un coltello. Più crepe fate, migliore sarà il risultato, sia dal punto di vista estetico e sia di gusto, perché permetteranno al condimento di entrare.
In un altro pentolino, bollite 1 litro di acqua con il tè, la salsa di soia e le spezie. Aspettate circa 5 minuti dal bollore e inserite le uova. Assicuratevi che siano completamente immerse.
Spegnete la fiamma e lasciate a marinare nel "brodo" saporito per almeno 5-6 ore ma sarebbe meglio lasciarle per una notte intera. In questo modo, il colore e il sapore saranno più intensi.
A dire la verità, tradizionalmente, le nonne lasciavano queste uova a bollire per anche per 30-45 minuti! Ciò crea un effetto marmorizzato più bello ma, a mio avviso, diventano troppo dure! Valutate voi cosa fare! ;)

Si consumano così come sono, a temperatura ambiente, come uno spuntino fuori pasto o per accompagnare il riso e il congee, ovvero, la crema di riso che spesso mangiamo a colazione.

lunedì 7 maggio 2012

Lusun Xierou Tang, ovvero, Zuppa di Asparagi e Granchio



Anche se il mio nonno materno passava le sue giornate leggendo giornali, guardando film e ascoltando canzoni in cinese, ahimè, io non lo parlo. Neanche la mamma. Quindi, spero di aver scritto bene il nome. Ho provato a controllare su google, eh! ;p 

Visto la stagione, ho voluto contribuire al mucchio di ricette che sposa gli asparagi con le uova. Non si può negare, stanno bene assieme. Nei ristoranti cinesi di qualità, questa zuppa si serve di solito come antipasto, anzi, più come un amuse-buche prima della cena vera e propria, giusto per stuzzicare l’appetito e per ingannare l'attesa. Nelle occasioni speciali, come le nozze, questa zuppa viene resa più preziosa usando le pinne essiccate degli squali o i nidi di rondine, formati dalla loro saliva (!), al posto della polpa di granchio. Non mangio nessuna di queste due opzioni di lusso, perché vorrei che gli squali venissero lasciati in pace e perchè l'altra alternativa, sinceramente, mi fa senso! ;p 
Credetemi, è veramente facile e veloce da preparare, soprattutto se usate il granchio confezionato nella latta come faccio io! :D Ovviamente, se riuscite a trovare un granchio intero e avete la pazienza di ricavarne la polpa da soli, la vostra zuppa sarà molto più buona. Ah, mi raccomando, non usate il surimi, per favore!  

per 6 porzioni antipasti o 3 primi

1 l di acqua
1 cucchiaino di olio di sesamo
1 latta (120 gr) di polpa di granchio
1 latta (150 gr) di mais cotti 
300 gr di asparagine verdi
3 cucchiai di maizena
2 uova, sbattute
sale
pepe bianco

Tagliate i gambi degli asparagi a rondelle di 0,5 cm circa, lasciando le punte intere. Nel frattempo, mettete in ebollizione l'acqua.
Appena l'acqua raggiunge il bollore, unite il sale e l'olio di sesamo. Quindi, inserite la polpa di granchio, i mais sgocciolati e i gambi di asparagi. 
Lasciate a cuocere fino a quando l'acqua riprende il bollore. A questo punto aggiungete anche le punte.
Abbassate la fiamma al minimo e amalgamate la maizena sciolta in poca acqua. 
Sbattete bene le uova in una ciotola con un pizzico di sale. Quando la zuppa si sarà addensata, fatele cadere dall'alto a filo. 
Durante questo passaggio, dovete girare la zuppa di continuo con il mestolo facendo una vortice. Ricordate anche di tenere la fiamma sempre bassa. Altrimenti avrete una zuppa di granchio con dei grumi di uova strapazzate.
Infine, aggiustate di sale e aggiungete un abbondante pepe bianco macinato sul momento.
Servite, ovviamente, calda.

giovedì 17 marzo 2011

Polpettine (Tricolori) di Pollo al Sesamo


Non sono italiane ma con i colori ci siamo, no? Il verde del prezzemolo, il bianco dalle polpette e il rosso dei pomodori. Non è proprio una ricetta indonesiana o cinese, ma più che altro è una cosa inventata da me per sbarazzarmi di un pezzo di petto di pollo che avevo in frigo. I pomodorini e il prezzemolo li ho aggiunti per una questione cromatica, ma direi che ci stanno. Magari anche un po' di Prosecco all'inizio di una cena? Io sono un'ignorante della materia, attendo consigli e suggerimenti vostri per l'abbinamento.

per circa 20 polpettine:

300 gr di petto di pollo
10 gr di zenzero


1 cucchiaio farina di tapioca o maizena


5 gocce di olio di sesamo


50 gr semi di sesamo bianco
sale


pepe bianco


pomodorini


foglie di prezzemolo


olio di arachidi



Tagliate i pomodorini in 4 spicchi e pulite dai semini. Mondate e lavate il prezzemolo e scegliete le foglie più belle. Mettete a parte al fresco. Questi vi serviranno per guarnizione.


Sbucciate e grattugiate lo zenzero. Sarebbe meglio con una grattugia specifica o con la Microplane. In questo modo potete scartare facilmente i filamenti e usare solo la polpa e il succo.


Tagliate il pollo a dadi e ponetelo nel cutter / sminuzzatore. Unite lo zenzero, la farina di tapioca e l'olio di sesamo. Salate, pepate e frullate finché la carne sarà macinata finemente e avrete un composto appiccicoso.


Preparate una ciotola di acqua per inumidire le vostre mani e cominciate a formare delle polpettine di 2,5 cm di diametro circa, quindi arrotolatele sui semi di sesamo.


Scaldate abbondante olio in un wok e friggete le polpette fino alla doratura. Fate scollare l'olio in eccesso su una carta assorbente.
Decorate con uno spicchio di pomodorini e una foglia di prezzemolo. Tenete uniti i componenti con uno spiedino da finger food. Potete servire queste polpette calde o a temperatura ambiente.

martedì 1 marzo 2011

Brasato di Maiale alle 5 Spezie e Mele


Con questo freddo che non vuole scansarsi dal Friuli, un vero e proprio piatto caldo ci sta proprio bene! Questo brasato è una mia "rivoluzione" di una pietanza cinese che mia nonna faceva spesso. Nella versione originale si usa la pancetta invece della lonza e le mele sono una mia aggiunta per rendere un po' europeo il piatto e per ottenere una salsa più densa. Poi, si sa che il maiale e le mele fanno un matrimonio felice!

Le cinque spezie non è altro che una miscela di, appunto, cinque tipi di spezie in polvere. Potete trovarla nei negozi alimentari asiatici o, come le altre spezie rare, ordinarla on-line. Andate su E-bay e digitare "Chinese Five-spice Powder". In alternativa, potete miscelare e ridurre in polvere da soli, in pari quantità; la cannella, i chiodi di garofano, l'anice stellato, i semi di finocchio e il pepe di Sichuan. Anche quest'ultimo si può ordinare via internet o, se siete disponibili a pagare un po' di più, a Udine lo trovate in un negozio di tè e spezie in Piazza Matteotti. In mancanza del pepe, potete fare il Maiale alle 4 spezie! ;o). Non si sentirà troppo la differenza. Ma, credetemi, quando conoscerete questo pepe, imparerete a metterlo ovunque!



per 3-4 persone

600 gr di lonza di maiale

4 mele golden, sbucciate e tagliate a spicchi

1 spicchio d'aglio, sbucciato e lasciato intero

1/2 cipolla, tritata

1 stecca di cannella

2 fiori di anice stellato

3 chiodi di garofano
1 cucchiaio di 5 spezie
pepe nero

olio di arachidi

acqua

sale




Ungete la lonza con un po' di olio e irroratela con 1/2 cucchiaio di 5 spezie, pepe, e sale. Massaggiate per distribuire e far assorbire meglio il condimento. Lasciate a marinare in frigorifero se possibile per una notte o almeno per circa mezz'ora.

Trascorso il tempo di riposo, scaldate un po' di olio in un'ampia casseruola. La fiamma deve essere abbastanza sostenuta poiché l'olio deve essere caldissimo ma non bruciato. Cioè, l'olio non deve arrivare al suo punto di fumo. Quello di arachidi è a 180°C circa.

Fate dorare tutta la superficie della lonza. Una lunga pinza dovrebbe facilitare questa operazione. Quando si è formata una crosta dorata e omogenea, togliete e mettete a parte.

Abbassate il fuoco e fate soffriggere l'aglio e la cipolla nella casseruola dove avete rosolato la carne. Aggiungete ancora un po' di olio se necessario.
 Quando la cipolla sarà trasparente e l'aglio sarà dorato, aggiungete l'altro mezzo cucchiaio di 5 spezie e tutte le altre spezie. Non serve togliere l'aglio, con la lunga cottura si disfarà e il sapore si addolcirà. 

Successivamente, rosolate leggermente anche le mele. Pepate e salate con parsimonia. Potete sempre aggiustare la sapidità verso la fine della cottura.
Rimettete la lonza nella casseruola e versate l'acqua fino a ricoprire la carne. Aspettate finché l'acqua prende il bollore e coprite.

Lasciate a cuocere dolcemente per circa 2 ore. Ovviamente, più il taglio della carne è grosso, più il tempo di cottura aumenta. Giratela di tanto in tanto.

Il vostro brasato è pronto quando le mele saranno ridotte in polpa e la salsa si è ristretta. Lasciate la lonza a intiepidire prima di tagliarla, altrimenti si spacca.

Servite a fette con del purè di patate o della polenta morbida.

venerdì 6 novembre 2009

Tofu in Pastella al Pepe Sichuan

Non saprei come catalogare questa ricetta, forse ‘aperitivo-finger food’ potrebbe andare...
Noi indonesiani, mangiamo tofu e tempeh in pastella come snack salati di metà mattina o metà pomeriggio, per riempire quel buco nello stomaco prima di pranzo o di cena. A Jakarta, la mia città natale, trovate facilmente chioschi o carrelli che li vendono: almeno uno ogni 500 metri!
Questa ricetta, però, non è indonesiana, ma è un mio adattamento di tofu fritto cinese che ho visto in un programma televisivo di Kylie Kwong, un paio di anni fa. Non mi ricordo come l'aveva preparato esattamente, quindi l'ho fatto a modo mio.
Qui sotto, ho scritto che la dose è per due persone, ma ieri l’ho mangiato tutto da sola come pranzo! xo) Quindi, vedete voi come regolarvi. Raddoppiatela pure se vi sembra sia troppo poca. Ah, mangiare con le mani e leccarsi le dita non è vietato, anzi, è raccomandato! ;o))

per aperitivo di 2 persone:

150 gr di tofu al naturale
2 cucchiai di farina autolievitante + altra per infarinare
60 ml circa di acqua ghiacciata*
1 cubetto di ghiaccio*
sale fino q.b 1 cucchiaino di pepe Sichuan (in alternativa: pepe rosa)
fiocchi di sale q.b. **
olio di arachidi q.b, per friggere

Tostate il pepe di Sichuan in una padella finché diventa leggermente più marrone e ne sentite il profumo. Quindi, riducetelo in polvere con il pestello e il mortaio.
Tagliate il tofu a cubetti di 2x2 cm circa e rotolateli nella farina. Questo procedimento aiuta la pastella ad attaccarsi più facilmente.
Mescolate gli altri 2 cucchiai di farina con un pizzico di sale e l'acqua ghiacciata, quanto basta per fare una pastella densa (circa 60 ml). Unite il cubetto di ghiaccio per tenerla sempre fredda.
Scaldate l'olio a fuoco medio-alto, tenendo d’occhio di non bruciarlo. Immergete i cubi di tofu nella pastella e friggeteli poco alla volta, per non abbassare troppo la temperatura dell'olio. Per fare questa operazione uso solitamente le bacchette o una pinza a punta fine. Così non rischio di friggermi anche le dita. ;o)
Quando la pastella sarà leggermente dorata, scolate e riponete il tofu sulla carta paglia (carta da cucina) per assorbire l'olio in eccesso. Spolverate di pepe di Sichuan e i fiocchi di sale a piacere. Come sempre, il fritto va servito caldo.

*Tenere la pastella ghiacciata aiuta a rendere la frittura più croccante, per il contrasto della temperatura che subisce.
**Potete sostituire i fiocchi di sale con il sale fino normale. Io lo preferisco per la sua consistenza "croccante".

sabato 30 maggio 2009

Involtini di Primavera e Salsa Agrodolce di Peperoncini


Lo so che non sono delle novità, li trovate sempre nei ristoranti cinesi. Ma sono veramente facili se li volete fare in casa, così almeno non avete dubbi sulla loro qualità e la provenienza della materia prima. Potete trovare la maggior parte degli ingredienti ormai in qualsiasi ipermercato, tranne la pasta (l'involucro) per gli involtini. Quest'ultima potete comperarla surgelata ai negozi alimentari asiatici, solitamente in una confezione da 20 o 50 fogli. Compro spesso la marca "Spring Home", prodotti a Singapore. Assorbe meno olio rispetto a quella delle altre marche, è leggermente elastica quindi non si rompe facilmente.

Per circa 50 ml di salsa piccante:

20 peperoncini tailandesi (potete anche usare altri tipi meno piccanti)
una punta d'aglio, tritato
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiaini di aceto di riso o di vino bianco
150 ml acqua
sale q.b

Dividete i peperoncini in due e togliete i semini. Sciacquateli sotto l'acqua corrente e tagliateli a rondelline. Metteteli in una piccola casseruola assieme al resto dell'ingrediente. Fate cuocere il tutto a fuoco basso finché il liquido si è ristretto a metà. Togliete dal fuoco e frullate con un mini pimer fino a quando i peperoncini sono ridotti quasi a potiglia. Rimettete sul fuoco e fate ridurre ancora fino a circa un terzo della quantità originale. Spegnete e lasciate che si raffreddi prima di servirla con gli involtini.

Per circa 20 involtini di primavera:

150 gr di vermicelli di riso
1 spicchio d'aglio
2 carote
2 cipolloti bianchi o 1 porro
1/2 cavolo cappucio (l'avevo saltato, non ce l'avevo)
1 pacchetto di 20 fogli (misura 21x21cm) di pasta per gli involtini di primavera
1 cucchiaio di salsa di soia cinese
sale e pepe q.b.
1 uovo sbattuto
circa 4 cucchiai di olio di arachidi + altro per friggere

Fate cuocere i vermicelli di riso in acqua salata bollente per circa 5 minuti, finché sono cotti. Scolate e mettete a parte con 1 cucchiaio di olio d'arachidi in modo che non si attacchino. Tagliate a julliene le verdure e tritate finemente l'aglio. A fuoco medio, scaldate circa 3 cucchiai di olio in un wok o un'ampia padella e soffriggeteci l'aglio. Quando si è quasi dorato, aggiungete le verdure, salate e pepate. Alzate la fiamma e fate saltare (o mescolare) il tutto. Quando le verdure si ammorbidiscono, unite i vermicelli di riso e la salsa di soia. Mescolate ancora per circa 2 minuti prima di togliere dal fuoco. Lasciate intiepidire. Disponete un foglio dell'involucro su un tagliere e mettete circa 2 cucchiai di ripieno a circa 4 cm dal bordo inferiore. Arrotolate e chiudete a modo di busta. Sigillate la parte finale con l'uovo per prevenire che si aprano durante la cottura. Friggete in abbondante olio di arachidi fino alla doratura. Servite caldo con la salsa di peperoncino.

Per la spesa di alimentari asiatici a Udine:
"China Africa Market"
via della Rosta 15 (di fronte a Giocarta)
Tel. 0432 299955
Orario: 09.00 - 20.30
Aperto lunedì - domenica

Da fuori questo negozio sembra che venda soltanto i vestiti e l'oggettistica. Entrate pure e vedrete che sul lato sinistro del negozio c'è la sezione alimentare. Già che siete lì, comperate pure il cuociriso, un elettrodomestico fondamentale nelle case in Asia. Almeno che non vogliate fare una potiglia, il riso orientale non va MAI bollito! Si sa che cuocere il riso a vapore come si deve è un lavorone, quindi acquistatelo. Se siete appassionati di cucina orientale è un investimento. Non serve prendere quelli costosi, il mio costava circa €50 (ora si trova anche con meno) e dopo 7 anni funziona ancora benissimo.