Ho trovato questa verdura strana in una catena friulana di prodotti biologici, La Cirignicule, e ovviamente l'ho presa per curiosità. Fino ad allora l'avevo vista solo nei libri di cucina francese o inglese. Dicono che appartenga alla famiglia del cavolo ma si mangia soprattutto la radice, non le foglie né i fiori. Effettivamente le poche foglie che ha assomigliano a quelle di un broccolo e anche quando la sbucciate… mamma mia che odore forte! Quasi quasi volevo rinunciare a cucinarla ma, per ampliare il repertorio del mio palato, devo provare tutto! Bè, tranne gli insetti, il coniglio o le parti troppo stravaganti degli animali: quelle proprio no!
Comunque, secondo le vari fonti, i suoi valori nutrizionali sono simili a quelli dei suoi cugini ed esiste anche la varietà porpora. La polpa cruda ha la consistenza di una rapa, acquosa e croccante, se grattugiata o affettata sottilmente si può mangiare come insalata. Come le altre verdure nodose, questo bulbo è versatile come le patate. Si presta a diverse preparazioni, nelle minestre o zuppe, al forno, semplicemente bollita o cotta al vapore.
Siccome stavo facendo le patate al forno, ho optato per questo procedimento. Ho sbucciato il cavolo rapa, l'ho tagliato a cubetoni e sbollentato in acqua leggermente salata per circa 10 minuti fino a quando la polpa è diventata trasparente. L'ho scolato e condito con olio extra vergine di oliva, sale, pepe. Poi, in forno a 180°C per circa 10-15 minuti fino a quando si è formata la crosta dorata.
Il risultato? Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa e penso che lo prenderò ancora. Il croccante fuori ricorda le patate e la polpa era diventata morbida e dolcissima come quella di una barbabietola al vapore o al forno.
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