venerdì 30 ottobre 2009

Cavolo Rapa Gratinato alle Erbe

Ora che è arrivato il freddo, il mercato è riempito di vari tipi di ortaggi appartenenti alla famiglia cavoli. Da bambina non mi facevano impazzire, soprattutto per via dell'odore forte che emanavano quando la tata li cucinava. Sì, la tata, la mia mamma è una pessima cuoca! ;o)) Non ho grandi ricordi della sua cucina, tranne quei biscotti che erano così duri che non riuscivo nemmeno a masticare. ;oD
Nonostante ciò, se oggi mia sorella e io mangiamo i cavoli è tutto merito suo. Ha avuto successo perché era furba! Aveva usato la nostra debolezza contro di noi! Un giorno aveva fatto i cavolfiori saltati con i würstel tagliati a pezzi, quindi eravamo costrette a magiare tutti e due! So che l'abbinamento vi fa orrore ma, credetemi, per noi era la cosa più buona che avesse cucinato la mamma! ;o)
Da grande, quando non c'era più una tata che ci faceva da mangiare, ho cominciato a cucinare io per sopravvivenza! :o))

Comunque, questa mia ricetta di cavoli farà sicuramente meno stupore rispetto al cavolfiore e i würstel della mamma. Secondo me, potrebbe essere un primo approccio più dolce alla famiglia di cavolfiori, per chi non li ama particolarmente. L'ho testata su mio marito! ;o) Nella foto sono i cavoli rapa, quelle verdure strane di cui vi ho parlato tempo fa. Potete però usare tranquillamente i cavolfiori, anzi, forse sono anche più buoni per essere gratinati.

per 2-3 persone

2 cavoli rapa
(o 1 cavolfiore piccolo)
4 cucchiai colmi di pangrattato

1 filetto di acciuga sottolio

una punta d'aglio

una manciata di prezzemolo

1 rametto di rosmarino

2 rametti di timo

qualche foglia di salvia

20 gr parmigiano
o grana, grattugiato
sale e pepe q.b.

olio extra vergine di oliva q.b.


Sbucciate i cavoli rapa con il pelapatate e tagliateli a cubetti. Lessateli in acqua salata per circa 15 minuti, fino a quando si sono ammorbiditi ma non spappolati.
Fate la prova con uno spiedino di bambù. Vi dovrebbe entrare facilmente senza spezzare i cubetti in due. Come la prova che fate con le patate lesse, insomma.
Se usate i cavolfiori, basta sbollentarli per circa 5 minuti, fino a quando il colore è cambiato da un bianco opaco a un bianco più lucido.
Mentre le verdure bollono, tritate finemente l'acciuga, l'aglio e tutte le erbe. Trasferite il trito in una ciotola ampia assieme al resto dell'ingrediente, incluso l'olio. Versatene una quantità sufficiente per umidire il pangrattato. Mescolate il tutto con le mani per poter distribuire bene le erbe e i condimenti al pangrattato.
Scolate i cavoli rapa e unite al pangrattato alle erbe. Scuotete leggermente la ciotola per far coprire omogeneamente tutte le superficie dei cavoli con il pangrattato. Aiutatevi con le mani se vi va meglio.
Trasferite in una teglia bassa leggermente oleata e infornate a 180°C per circa 15 minuti, fino alla doratura. Servite caldo.

mercoledì 28 ottobre 2009

Cantucci Integrali con Nocciole e Cioccolato

Oggi, di nuovo una ricetta per accompagnare il tè! Stavolta, però, nella forma di biscotti, così cambiamo un pò! I cantucci sono uno di quelli che mi piace fare. Sono buoni e richiedono relativamente poco sforzo. Sono anche versatili e ci posso mettere qualsiasi tipo di noce. So che nella ricetta originale ci vanno le mandorle non sbucciate ma, anche se ogni tanto le cambiamo, non fa male a nessuno, no? ;o)
Se avete la vera ricetta originale dei cantucci toscani, sarei contentissima se la condivideste con me, e la prossima volta li farò con la vostra ricetta. Nella rete ci sono mille variazioni e, alla fine, ho deciso di utilizzare la solita che uso. L'ho adattata dalla ricetta base che i professori ci hanno dato, ai tempi di scuola di cucina. Ovviamente, non riesco ancora a eguagliare i cantucci del Biscottificio Antonio Mattei ma, per ora, mi accontento. ;o)

per circa 400 gr di biscotti

70 gr burro a temperatura ambiente
80 gr zucchero di canna biondo (base: zucchero semolato)
1 uovo grande
180-200 gr farina integrale (base: 200-220 gr farina 00)
2 gr lievito per i dolci
75 gr nocciole
25 gr cioccolato fondente al 70%, tritato grossolanamente

Lavorate il burro e lo zucchero fino ad avere una crema. Amalgamate l'uovo per ottenere un'emulsione.
Setacciate la farina assieme al lievito e incorporatela al composto di burro, tenendo a parte circa 20 gr. Lavorate velocemente con le mani. Aggiungete la farina rimasta solo al bisogno.
E' possibile che non occorra unire altra farina, tutto dipende dalla sua umidità e la grandezza del vostro uovo. L'impasto dovrebbe essere morbido ma non appiccicoso. Dovreste riuscire a dargli una forma.
Infine, unite le nocciole e i pezzi di cioccolato. Dividete l'impasto in due e formate dei filoncini leggermente appiattiti. Disponeteli, ben distanziati, in una teglia (bassa) rivestita di carta da forno.
Infornate in un forno preriscaldato a 175°C (ventilato) per circa 20 minuti.
Togliete dal forno e trasferite i filoncini in un tagliere di legno. Tagliateli ancora caldi, con un coltello affilato, leggermente in diagonale per formare degli spicchi spessi di 1,5 cm circa.
Disponeteli di nuovo sulla teglia e infornate per altri 5 minuti. Lasciate raffreddare i biscotti su una griglia prima di consumarli imbevuti di vin santo.
Perdonatemi, sarà perché sono asiatica ma, personalmente, preferisco tuffarli nel tè o nel latte caldo! ;o))

giovedì 22 ottobre 2009

Curry di Pollo e Mele

Vi sembra un abbinamento un po' strambo? Anche a me sembrava troppo bizzarro quando l'ho visto fare per la prima volta da una mia ex-collega, Laura. Da buona orientale, nel curry ci metto le verdure con il latte di cocco o lo yoghurt, non la frutta! Sapevo che le mele stanno bene con la carne di maiale, ma con il pollo???
In quel periodo lavoravamo assieme per un locale nuovo. Dovevamo decidere un piatto unico da mettere sul menù e lei aveva suggerito questa ricetta. L'ha imparata da un ristorante dove ha lavorato, qui, nella provincia di Udine. Quel posto però, è conosciuto per la cucina friulana, non per la cucina indiana! Quando ho espresso i miei dubbi lei mi ha detto, "fidati, questo è il curry stile friulano!"

Aveva ragione, il risultato non era per niente azzardato, anzi! I nostri clienti non smettevano di chiedercelo. Ora (per fortuna) nessuna di noi lavora ancora per il locale, ma continuo a cucinare questo curry anche a casa. D'inverno è, addirittura, uno dei piatti che cucino spesso per cena. Ah, siamo in due a casa, ma lo faccio sempre in abbondanza, si sa che il curry è ancora più buono il giorno dopo!

per 4 persone:

400 gr di petto di pollo
4 mele golden
1/4 di cipolla, tritata
2 cm di zenzero fresco, sbucciato e grattugiato
3 chiodi di garofano
una stecca di cannella
1 cucchiaino di semi di coriandolo in polvere
1/2 cucchiaino di pepe di Caienna in polvere (facoltativo)
3 cucchiaini di polvere di curry madras
1 cucchiaino di curcuma in polvere
sale e pepe q.b.
olio di arachidi q.b., per soffriggere

Tagliate il petto di pollo a cubetti di 3x3 cm circa. Sbucciate e grattugiate le mele grossolanamente.
Scaldate a fuoco medio un po' di olio in un'ampia padella o, meglio ancora, in un wok. Soffriggete tutte le spezie, tranne la curcuma, per qualche secondo.
Appena sentite i profumi, aggiungete la cipolla e lo zenzero e fatteli stufare.
Unite il pollo e fatelo abbrustolire leggermente a fuoco vivace. Salate, pepate e mescolate ogni tanto per avere una doratura omogenea.
Abbassate di nuovo il fuoco e aggiungete le mele. Lasciate che rilasciano il succo e si appassiscano. Infine, aggiungete la curcuma e regolate di sale e pepe. Continuate la cottura mescolandolo di tanto in tanto.
Il curry è pronto quando il liquido di cottura si è rappreso (ridotto a circa la metà) e le mele sono diventate morbide e trasparenti. Servite con il riso bianco al vapore.

martedì 20 ottobre 2009

Quasi Ontbijtkoek

Quando ho letto questo post di Comida, mi era venuta la voglia di una merenda speziata. Non avevo tutto il necessario per fare il suo pain d'épices, ma forse potevo fare un dolcetto simile. Mi sono ricordata di Ontbijtkoek, un cake di origine olandese, molto popolare anche in Indonesia. Letteralmente vuol dire "la torta della colazione" ma, alla fine, si mangia più come merenda. Con una bella tazza di tè fumante dovrebbe aiutare a dare un po' di calore a queste giornate fredde e grigie.

Non conosco la ricetta dell'Ontbijtkoek originale (quello olandese vero). Questa l'ho adattata prendendola da questo libro sui dolci indonesiani. Un'amica mia, Dita, l'ha provata restando fedele al libro. Mentre io l'ho semplificata e modificata leggermente. Ho aggiunto all'impasto la crema di mandorle per ritrovare l'aroma anche nella torta, così le mandorle non sono soltanto delle decorazioni.

A dire la verità, avevo presso un barattolone di crema di mandorle spalmabile di Babbi ma è troppo forte da mangiare così, per il mio gusto. In qualche modo la devo pur consumare! Poi, ho avuto l'illuminazione: usarla per profumare le torte e la crema pasticciera. ;o) Quella di pistacchio, invece, è molto buona anche da spalmare sul pane e sulle crepes. Per il prossimo acquisto penso di provare quella di pinoli. Il negozio dove compro questi peccati di gola merita un post tutto suo, che arriverà prossimamente! Diciamo che Willy Wonka ce l'avrebbe raccomandato vivamente. ;o)

per uno stampo di plumcake di 18x8x6 cm (o circa 210 g di cake)

2 uova
50 gr zucchero di canna integrale Dulcita o Moscovado
50 gr di farina 00
2 gr (1/2 cucchiaino raso) di miscela di spezie per dolci*
2 gr (1/2 cucchiaino raso) di cannella in polvere
30 gr (1 cucchiaio colmo) crema di mandorle (facoltativo)**
scaglie di mandorle pelate q.b.

Montate le uova e lo zucchero fino a quando il volume si è triplicato e avete una composta leggera e ariosa con una consistenza spumosa.
Setacciate la farina assieme alle spezie in polvere. Incorporate delicatamente la farina all'uovo, un cucchiaio alla volta, facendo il movimento dal basso verso l'alto con una spatola di gomma. Infine, con lo stesso movimento, unite la crema di mandorle.
Versate l'impasto nello stampo, imburrato e infarinato in precedenza, e cospargete la superficie del cake con le scaglie di mandorle. Non avendole nella dispensa, ho grattugiato qualche mandorla intera con il (finto) microplane.
Infornate in un forno preriscaldato a 170°C (ventilato) per circa 25 minuti. Servite a fette.

Nota:
*Questa miscela di spezie l'ho presa qui e anche qui. Nel caso non riusciate a trovarla, potete farla da soli mescolando, in pari quantità, la cannella, il cardamomo e i chiodi di garofano in polvere.
**Senza la crema di mandorla, il cake è più leggero ma leggermente più secco. Se desiderate comunque avere un torta "umida", provate a sostituirla con il burro sciolto o l'olio vegetale.

giovedì 15 ottobre 2009

Pere Sciroppate con Salsa al Cioccolato

E' arrivato l'autunnoooo!!! No, anzi, è arrivato l'inverno! Non sono per niente contenta, rivoglio disperatamente il caldo!!! :o(( Se potessi, andrei in letargo e mi risveglierei in primavera. Sì, come gli orsi! ;o) Così non devo convivere con le giornate fredde e buie! Ah, però magari mi sveglio un attimo a Natale! :o)
Con questo inizio di freddo, le pere si trovano in abbondanza. Il loro matrimonio con il cioccolato è un classico che vediamo più che altro in forma di torta, tra l'altro molto adatta con una tazza di tè per scaldarci. Ma devo ammettere che non sono proprio un'amante della torta di pere al cioccolato. Preferisco mangiare le pere così come sono o sciroppate. Quindi, anche se fa freddo, pere e cioccolato, li sposerei così:

per 6-8 persone

Pere sciroppate
6-8 pezzi (1,5 kg circa) pere morettino o kaiser
1 l + 1 ciotola di acqua

150 gr zucchero semolato
il succo e la scorza di un limone


Ricavate delle strisce di scorza di limone con un pelapatate e spremete il succo. Mettete a bollire 1 litro di acqua con lo zucchero, la scorza e metà del succo di limone. Girate lo sciroppo all'inizio per aiutare a sciogliere meglio lo zucchero.
Sempre con un pelapatate, sbucciate le pere senza staccare i piccioli. Sono belli da vedere e aiutano a tenere ferme le pere quando le mangiate. Immergete subito le pere sbucciate in una ciotola di acqua acidulata con il succo di limone rimasto, per evitare l'ossidazione.
Appena lo sciroppo prende il bollore, unite le pere e fate sobbollire per circa 15 minuti. Se usate le pere kaiser, cuocete per qualche minuto in più. Trascorso il tempo, spegnete il fuoco e lasciate a raffreddare nello sciroppo.
Dato che queste pere sciroppate non contengono tanto zucchero, conservatele in frigorifero e in un contenitore ermetico, per al massimo 2-3 giorni. Servite fredde (o a temperatura ambiente) con la salsa al cioccolato.
Se avete la fortuna di abitare in un posto con una temperatura adatta, un'aggiunta del gelato alla crema ci starebbe proprio bene.

Salsa al cioccolato
100 g di cioccolato fondente (minimo al 70% di cacao)
150 ml dello sciroppo di cottura

Tagliate il cioccolato in piccoli pezzi e scioglietelo a bagno-maria con un fuoco dolce. Il fondo della bastardella di inox (o della ciotola di vetro) non dovrebbe toccare l'acqua che sobbolle nella pentola sottostante.
Aggiungete lo sciroppo e amalgamate bene con una spatola di gomma. Non usate la frusta perché incorpora troppa aria e la salsa avrebbe troppe bolle. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
All'inizio vi potrebbe sembrare troppo liquida, ma mano a mano che si raffredda la salsa si addensa e ottiene la giusta consistenza a temperatura ambiente.
Se non la usate subito, conservatela in frigorifero, con l'accorgimento di tirarla fuori dal freddo circa 15-20 minuti prima dell'uso.

venerdì 9 ottobre 2009

Zucchine Tonde Ripiene di Mozzarelle

Lo so, ormai la stagione delle zucchine sta finendo e avrei dovuto condividere questa ricetta con voi (decisamente) molto prima. La pubblico ora perché altrimenti devo aspettare fino alla prossima estate e corro il rischio di dimenticarmela. Ho pensato: magari qualcuno di voi ha la fortuna di avere queste zucchine tonde nel suo orto o, come me, riesce ancora a trovare le ultimissime della famiglia qui. In tal caso, vi suggerisco di provare subito questa ricetta. Con queste zucchine ripiene sono riuscita anche a far mangiare le verdure alla mia mamma!!! E' una gran cosa dato che lei, come magari anche i vostri figli, di solito non vuole nutrirsi di cose verdi. ;o) Omettendo l'acciuga, potrebbe essere anche un secondo vegetariano.

per 4 persone:

4 zucchine tonde da 250 gr circa
2 mozzarelle da 125 gr
1 filetto di acciuga sottolio (facoltativo)
una punta d'aglio

una manciata di prezzemolo

4 cucchiai di pangrattato

15 g di pinoli
, tostati
15 g di uvette
, ammollate in acqua tiepida e strizzate
una manciata di basilico
(10-15 foglie circa)
sale e pepe q.b.

olio extra vergine di oliva q.b.


Zucchine ripiene:
Tagliate le zucchine in due, lasciando circa due dita di polpa sulla parte del picciolo per formare una specie di coperchio. Con uno scavino (o un cucchiaino), svuotate le zucchine dalla parte "spugnosa" della polpa (quella con i semi per intenderci) per ottenere delle ciotoline. Lasciate circa 1,5 cm di polpa soda sui bordi e conservate quella che avete scavato per fare la salsa.
Sbollentate le zucchine in acqua salata per circa 5 minuti per le "ciotole" e 2-3 minuti per i "coperchi". Scolate e asciugate con la carta di cucina. Aiutatevi con una pinza per tirarle fuori dall'acqua delicatamente per evitare di romperle.
Tritate finemente l'acciuga assieme all'aglio e al prezzemolo. Strappate le mozzarelle con le mani per ridurle in piccoli pezzi, o aiutatevi con una forchetta se vi va meglio. Unite il trito, il pangrattato, le uvette e i pinoli. Regolate di sale e pepe. Il risultato finale non dovrebbe essere un composto appiccicoso. All'occorrenza, aggiungete ancora un po’ di pangrattato.
Dividete il ripieno in quattro e riempite le zucchine, cercando di fare delle cupolette. Sistematele in una teglia leggermente oleata e infornate per circa 15-20 minuti a 170°C (ventilato), fino alla doratura del ripieno.

La salsa:
Rosolate la polpa scartata che avete messo a parte con poco olio, sale e pepe. Quando si è ammorbidita e il colore diventa più lucido, aggiungete il basilico spezzettato con le mani sul momento. Appena il colore delle foglie diventa di un verde brillante (ci vogliono solo circa 30 secondi) spegnete il fuoco e frullate il tutto con un minipimer.
Se necessario, aggiungete l'acqua di cottura della zucchina, un cucchiaio alla volta, fino a ottenere la consistenza desiderata. Non deve essere troppo liquida, dovrebbe poter "velare" un cucchiaio. Sistemate la salsa al centro del piatto e appoggiate la zucchina ripiena sopra. Servite caldo.

domenica 4 ottobre 2009

Torta di Mele con Farina Integrale

Al ritorno dalle abbuffate durante le vacanze, sto lottando per poter chiudere i miei pantaloni senza trattenere troppo il respiro. E' arrivato il momento per cercare di non esagerare e di mangiare meglio. Potessi ridurre anche i dolci, sarebbe ancora meglio. Purtroppo sta arrivando il freddo (vale a dire sotto i 22°C per il mio standard), quindi una tazza di tè caldo e un pezzo di torta stanno proprio bene per scaldarmi. Non so perché, una torta di mele mi da sempre l'idea di una torta "light", anche se non è sempre vero. Ovviamente, dipende da cosa ci mettiamo!


Uso spesso questa ricetta come base per fare la torta di mele. Potete usare anche la farina 00, la torta sarà buona lo stesso. Ma avevo appena preso questa farina da Orto sul Tasto, quindi volevo assolutamente provarla. Poi, quando mangio qualcosa con tante fibre, mi sento subito più sana! ;o)
La farina integrale ha bisogno di più liquido per ottenere la stessa consistenza della farina 00, quindi ho sostituito lo zucchero con il malto per dare più umidità. Se usate lo zucchero, il risultato finale sarà comunque buono ma otterrete una torta più secca. Preferisco il malto che, oltre a renderla più soffice, dà anche un retrogusto caramellato.
Se usate una tortiera di 24 cm di diametro, con questa ricetta si ottiene una torta bassa. Se la preferite alta, raddoppiate la dose o usate uno stampo di diametro 20 cm. Ah, non amo i dolci troppo carichi di zucchero, se ritenete di essere dei golosoni forse volete aumentare anche la dose del malto (dello zucchero) di 20 gr.

per 6-8 persone:

2-3 mele golden, dipende se usate lo stampo di 20/24 cm
il succo e la scorza di un limone
1 uovo
80 gr di malto di riso (o miele delicato)
125 gr farina integrale
8 gr (2 cucchiaini) di lievito per dolci
30 gr (3 cucchiai) di latte
65 gr di olio di cereali (o olio vegetale)
burro q.b. (10 gr circa)
zucchero a velo q.b. (facoltativo)

Sbucciate le mele, levate il torsolo e tagliatele a spicchi sottili di circa 0,5 cm. Bagnatele con il succo di limone per prevenire l'ossidazione.
Con l'aiuto di una frusta, sbattete le uova e il malto (o il miele) in una ciotola concava, affinché siano emulsionati bene. Quindi, aggiungete la scorza di limone. Setacciate la farina assieme al lievito, unite all'uovo e amalgamate. Incorporate il latte e, infine, l'olio.
Versate l'impasto nello stampo, imburrato e infarinato in precedenza. Cercate di coprire omogeneamente tutta la sua superficie. Inserite gli spicchi di mele a modo di cerchio, con i torsoli rivolti verso basso. Sistemate qualche fiocco di burro sulle mele, per non farle asciugare troppo.
Infornate in un forno ventilato già caldo a 170°C per circa 20-25 minuti, fino alla doratura. Servite tiepida, a fette con una spolverata di zucchero a velo se desiderate.

Un trucchetto che forse sapete già in tanti; per imburrare e infarinare le tortiere, uso raramente la farina perché lascia spesso una patina bianca sulla torta che, onestamente, è brutta da vedere. Preferisco usare, dunque, il pangrattato fino o il cacao per le torte di cioccolato.